martedì 31 dicembre 2019
BUON ANNO NUOVO
2020
Siamo a pochi minuti dall'inizio del 1 gennaio 2020. L'anno nuovo si preannuncia complesso. Grandi sfide attendono l'intera umanità. Gradi pericoli potrebbero avvicinarsi minacciosi, Guerre si stanno svolgendo già adesso in diverse parti della terra. Terribili minacce si prospettano a causa del cambiamento climatico. Il nostro paese, l'Italia, rischia di affrontare prove che appaiono estremamente difficili, quasi insuperabili. Ma ci siamo noi. Ci siamo tutti noi. Noi uomini e soprattutto, donne che con coraggio affrontiamo le prove che ci aspettano. E' tempo di cambiare. E' tempo di mutare in meglio le nostre strutture statuali, le nostre condotte sociali, la nostra vita. Le sfide sono tante, ma noi le affronteremo e le supereremo insieme. Bisogna che il 2020 sia l'anno della svolta, l'anno della speranza. Bisogna abbattere i muri delle coscienze che impediscono di guardare a un domani che abbiamo il dovere di rendere radioso. Bisogna provare a portare pace ove c'è guerra. Bisogna provare a portare armonia ove è rancore. Bisogna portare amore ove è odio. Scusate se utilizzo le parole del santo di Assisi. Mi sembra che le parole del serafico Francesco siano lo sprone necessario per affrontare con ottimismo le prove difficili, ma allo stesso entusiasmanti, che ci attendono. Cambiare il mondo, cambiare le nostre coscienze, cambiare in meglio noi stessi è l'augurio che ci dobbiamo fare in questo anno. Diventare uomini e donne migliori è il modo più soddisfacente per affrontare le innumerevoli sfide del domani. Cambiare la tera è la sfida che dobbiamo raccogliere e vincere. Buon anno nuovo.
BUON FINE ANNO
UN ANNO FINISCE
Oggi è il 31 dicembre 2019. El'ultimo dell'anno. Ci si prepara alla lunga notte che fa da apri pista al nuovo anno. Siamo tutti in fase di preparazione dell'evento. Molti stanno ancora lavorando, sono i negozianti, gli impiegati, gli operai degli esercizi economici che lavorano ancor oggi febbrilmente. Molti lavoratori di ristoranti, Bar e luoghi di svago continueranno a lavorare fino a domani mattina per rendere piacevole la festa ai più. Noi non possiamo che auguragli la più grande felicità, anche in queste ore per loro estremamente faticose. Ma cosa è stato questo 2019? Cosa ha portato di bello e cosa di brutto. Ognuno, inevitabilmente, darà a questa domanda risposte diverse. Quello che possiamo osservare è l'incertezza nella vita pubblica e privata, tale è la caratteristica principale di questo anno che si sta chiudendo. In questo periodo si sono avuti due governi in Italia, diversissimi, ma guidati dallo stesso Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Questo è un tecnico, un professore universitario prestato alla politica, che doveva cambiare le prassi e le abitudini italiane. Se c'è riuscito, non spetta a chi scrive dirlo. Quello che è certo che molti problemi che il 2018 aveva lasciato al 2019 rimangono ancora irrisolti all'albeggiare del 2020. I conti pubblici sono in rosso. Il debito pubblico è pari a 2500 miliardi di Euro, un'enormità. Alcune grandi imprese sono in crisi: penso all'ex Ilva di Taranto o ad Alitalia. Dal punto di vista dell'economia, l'Italia stenta terribilmente a crescere. Ogni anno se si evita la recessione, se cioè si cresce un pochino più (roba dello 0....) si fanno salti di gioia. Questo vale non solo per l'anno che si sta concludendo, ma anche per molti degli anni recenti. I dati sul lavoro, sulla occupazione, sono preoccupanti. In termini assoluti il numero degli occupati aumenta, ma in realtà se si guarda anche solo superficialmente le statistiche dell'Istat ci si accorge che aumentano i lavori precari, quelli stagionali, quelli che durano solo poche ore al giorno, mentre il lavoro che dà sicurezza, il lavoro che offe un reddito certo e la possibilità di formare famiglia si assottiglia. Questo è un fenomeno non contingente, purtroppo, sembra un trend economico strutturale, che rende il nostro paese sempre meno adatto a pensare al futuro. Se non c'è sicurezza nel lavoro, non si può pensare a costruire casa o a fare famiglia. Insomma questo 2019 è un anno dalle tinte oscure. La competizione sembra essere non finalizzata a migliorare il proprio status sociale, ma a rimanere attaccati a una zattera che sta affondando e che può accogliere sempre meno persone. Ecco perché competizione vuol dire non progredire, ma affondare gli altri. Davanti a questo scenario c'è il pessimismo della ragione che si contrappone all'ottimismo della volontà, scusate la parafrasi di una celebre frase di Antonio Gramsci. Milioni di italiani, ma anche miliardi di persone in ogni angolo della terra, si sforzano di mutare lo stato di cose. Ci sono tantissimi uomini, moltissime donne, che ogni santo giorno si sforzano di cambiare in meglio la propria vita, l'altrui e quella della società. Lo fanno aiutando anziani, diversamente abili, bimbi e bimbe. Lo fanno aiutando soprattutto se stessi a scoprire il senso vero e bello della vita. A loro va il nostro pensiero. Per loro c'è ancora speranza malgrado il buio dei dati. Si può costruire qualcosa di bello, malgrado le situazioni procellose della vita, basta pensare con gli altri e per gli altri. Malgrado il pil che non cresce, malgrado il lavoro che manca, malgrado la scuola che non istruisce, malgrado la politica che non si fa servizio ma potere; il nostro paese può vivere meglio. Lo può fare e lo fa già adesso grazie ai volontari e alle loro associazioni. Lo fa grazie all'impegno di tanti cittadini che fanno sel mettersi al servizio degli altri quasi una religione laica. Allora malgrado tutto proviamo a fare un bilancio positivo dell'anno che è appena passato, e proviamo a pensare all'anno che verrà con l'ottimismo che viene dalla voglia, dalla volontà, di fare e farsi del bene. Buon anno nuovo a tutti.
domenica 29 dicembre 2019
racconto a mano libera: LA FAMIGLIA DI BETLEMME
racconto a mano libera: LA FAMIGLIA DI BETLEMME: LA SACRA FAMIGLIA Nella tradizione Cattolica la prima domenica dopo il Natale è dedicata alla contemplazione di Maria, Giu...
LA COSTITUZIONE ITALIANA: ARTICOLO 26
ARTICOLO 26
“L’estradizione del cittadino può essere consentita soltanto
ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali.
Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici.”
L’articolo 26 della Costituzione Italiana pone un paletto fondamentale
nella disciplina dei rapporti con gli altri stati. Non è possibile che un
cittadino italiano sia consegnato ad una autorità straniera giudicante o di
polizia senza che vi sia un accordo internazionale che regolamenti l’atto. Per
autorizzare l’estradizione di un cittadino italiano bisogna che ci sia stato un
trattato in materia fra l’Italia e la nazione in questione, oppure occorre che
l’atto sia previsto da trattati plurinazionali ai quali sia l’Italia che la
controparte statuale abbiano aderito. Non solo, ma stante l’accordo di diritto
internazione, abbisogna che un giudice italiano costati che la richiesta
proveniente dall’estero abbia un fondamento giuridico sia in base agli accordi
internazionali, sia in base alle leggi dello stato richiedente e, soprattutto,
che sia ammissibile in base ai principi fondamentali dello Stato Italiano.
Occorre a questo punto ricordare che è assolutamente vietato concedere
l’estradizione di un cittadino italiano, ma anche di uno straniero che si trova
nel nostro paese, se i giudici stranieri intendono giudicarlo in base a una
legge che prevede come strumento di espiazione della pena la morte. Su questo
la Costituzione, come si può chiaramente leggere nell’articolo 27 ultimo comma
della stessa, è chiarissima. La pena di morte non è ammessa nel nostro
ordinamento. Punire con la perdita della vita è considerato un atto barbaro,
che lede il diritto all’esistenza proprio di ogni essere umano. L’Italia non
può concedere l’estradizione a stati che puniscono con la morte. E’ successo
nel corso degli anni che il nostro paese abbia avuto anche aspre contese con
gli Stati Uniti d’America. Alcuni stati federali che fanno parte della potenza
americana, da decenni alleata, prevedono la pena di morte. Dei nostri
concittadini sono stati processati negli USA, rischiando la pena capitale, lo
stato italiano ha sempre resistito alle richieste americane di estradizione,
con esiti controversi, ma che comunque hanno reso lampante che il nostro ordinamento è sensibile al tema
della vita come valore e di conseguenza ha gli strumenti per resistere anche
alle ingerenze di una superpotenza amica. Il secondo comma dell’articolo 26
sancisce l’impossibilità assoluta, a prescindere da accordi e da legami
internazionali, di estradare una qualsiasi persona per reati politici. Il reato
d’opinione politica non è contemplato nel nostro ordinamento. Chi rischia la
galera nel proprio paese per come pensa è visto dall’Italia non come imputato,
ma come paladino di libertà e di coerenza. Nel mondo ci sono tanti uomini e
tante donne che hanno subito l’onta della prigione solo perché hanno avuto il
coraggio di alzare forte la loro voce contro i soprusi e gli atti dittatoriali
dei propri governi. Se riescono a giungere nel nostro paese questi valorosi
devono essere protetti. L’Italia non deve e non può, per motivi etici e per i
valori democratici di cui il nostro ordinamento è latore, autorizzare
l’estradizione di chicchessia verso paesi in cui il potere di polizia e
politico è prevaricante. Luoghi in cui si applica la tortura come strumento di coercizione.
Nessuno può essere stradato se rischia di subire pene di tipo corporale.
Insomma l’articolo 26 impone norme di civiltà indirizzate agli organi statuali.
E’ lo stato, attraverso l’ordinamento giudiziario e il governo, a dover
vegliare al fini di impedire l’estradizione in paesi non liberali e non
democratici. Ma allo stesso tempo è un faro, è un punto di riferimento, per
tutti i cittadini e gli uomini che lo leggono. Sapere che la costituzione, pur
rispettosa dell’ordinamento internazionale, è un baluardo invalicabile contro
ogni violenza e prevaricazione, contro ogni atto contrario allo spirito
umanitario, deve essere allo stesso tempo fonte d’orgoglio nazionale e sprone
per rendere i principi umanitari cogenti e presenti anche nella vita
quotidiana. La solidarietà verso le persone che fuggono da guerre e violenze
deve essere un obbligo morale per tutti noi.
Testo di Giovanni Falagario
THE HOLY FAMILY
In The Catholic tradition the first Sunday after Christmas is dedicated to the contemplation of Mary, Joseph and the child Jesus. It's a moment of celebration and meditation. The community of the faithful stops to think the value not only affective, but also religious, of the family. All believers communities must have as reference that model of love, which is the combination between Giuseppe and Maria. That family is sacred, because it is the embodiment of love between people who are done through the love of God. The affection between a man and a woman, becomes speculum of the love of the divine towards the created. God becomes man, just because love exists, just because it itself is love, Jesus strengthens a feeling that exists in humans and sanctify him. All Christian families are called to follow the model of the family celebrating the birth of the child in Bethlehem. All families must welcome the new coming, the son the newborn, as it is, that is as a gift that God does to the heart. Growing a child, putting it in the world (for woman) is a gesture that implies not only responsibility, but also great difficulties. We remember that for a woman, still today, the moments of childbirth are minutes, hours, days when literally puts her life in danger. Giving birth is dangerous, it is an adventure at the same time miraculous and terrible, for a mother and for its rising son. So it's good to contemplate the miracle that is the family. It is good to remember that the birth of a child is always and still a hope of salvation for the world. It is good to contemplate the miracle of a family community that is based on the mutual love of its components. Bethlehem is not far away. The Holy family is present in every domestic area where two young, old, mature who are trying to face the difficulties of existence together, we will give this common effort in love to their children. Family is a combination of love senses, the poet would say. It is a place, not only physical but also ideal, in which life finds a sense right in love to the other, then today is not only the family day composed by Giuseppe, Maria and Jesus. It's the party of all families. It's the party of those who want to be together, want to make a common path in the calamities of life, to their spouse, to their children, to their parents, to their relatives all. Family is a priceless asset, because it's love. This reminds us of the holy family of Bethlehem. This renews our heart and makes us more sales in love. I would like to add that I like to think that the legacy of the holy family in the world is the idea that the foundation of love goes beyond meat ties. You can love a child, even if you have neither conceived nor given birth. You love a person because you make a journey together in history, you face the events of life, even if the fact or the damn did not make us born from the same blood, i.e. parents and carnal children. Family is blood and corporalità. The family is also affection and friendship that can go beyond meat ties. It's a miracle that can put together all the ties, even those only emotional and ideal, without ever them each other.
Iscriviti a:
Post (Atom)