lunedì 6 gennaio 2020

COSA SUCCEDE NEL GOLFO PERSICO

GIVE PEACE A CHANCE
Io non capisco nulla di politica, tanto meno di politica internazionale. Quello che sta succedendo nel Golfo Persico mi spaventa. Gli Stati Uniti e l'Iran stanno affrontandosi in maniera virale. Le due nazioni, o meglio i loro governi, si stanno dando battaglia senza risparmiarsi un colpo. In Iraq è' stato ucciso generale iraniano, Qassem Soleimanim, da un drone americano. Gli iraniani promettono vendetta. Già si prospetta una esclation che potrebbe andare oltre gli atti terroristici dei due stati e portare a una guerra aperta e guerreggiata. Nessuno è innocente. Ambedue gli eserciti hanno vittime sulla coscienza. L'Iran non ha smesso di finanziare gli attentati terroristici in Israele. Gli Usa hanno compiuti tremendi stragi, ricordiamo che il primo atto di Trump presidente fu lanciare "la madre di tutte le bombe", cioè l'ordigno non-nucleare più potente al mondo, sul territorio afgano. Per non scordarci le tremende pecche di Brack Obama, che fece sganciare una bomba su un ospedale civile, producendo sempre in Afganistan tante vittime. La tesi ufficiale del Pentagono, francamente condivisibile visto l'irrilevante valore strategico dell'atto e il tremendo costo in vite umane, fu che quel bombardamento fosse un errore di obbiettivo. Si voleva bombardare una base terrorista, si colpì, per errore, un ospedale. Ma ciò non toglie che ogni atto di guerra è morte, è morte voluta anche se indesiderata quella di persone innocenti. Allora chiedere uno stop alla guerra mi pare lecito. Chiedere il silenzio delle armi è un bisogno umano irrefrenabile. Bisogna dare alla pace una possibilità, per parafrasare il titolo di una famosissima canzone di John Lennon. Basta armi, basta bombardamenti, basta morti innocenti. La pace deve arrivare in Medio Oriente, martoriato. Ma deve soffiare in ogni angolo del mondo. Nessuno deve morire per mano di altro uomo.

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