EPIFANIA
Il termine epifania deriva dal verbo greco classico "epifainomai". Tale vocabolo antico vuol dire manifestarsi. Ma cosa si manifesta oggi di talmente grande da essere celebrato dal mondo cristiano? La risposta più facile è che oggi si manifesta la regalità di Gesù. I magi portano alla grotta di Betlemme tre doni: oro, incenso e mirra. Il primo dei tre beni è la rappresentazione allegorica della regalità. L'oro, per il suo valore economico e per il suo colore brillante, è fin dalle prime società arcaiche simbolo del potere e della forza militare. Insomma è la rappresentazione stessa della sovranità. E' l'oggetto che incarna il potere dell'uomo sull'uomo. L'incenso, invece, è la rappresentazione del legame fra tutto ciò che è di questa terra con il divino. L'incenso per sprigionare il suo odore caratteristico deve bruciare. Il fuoco produce il fumo che si eleva verso il cielo, verso Dio. Per questo motivo l'incenso non è solo strumento per benedire la divinità, ma è anche la concreta manifestazione dell'afflato dell'uomo e della donna verso il cielo. Come l'incenso, combusto, tende a Dio, trasformandosi in fumo e odore, così l'animo umano tende verso ciò che è metafisico, cioè ciò che va oltre l'aspetto terreno della vita. La Mirra è l'unguento dei morti. Con lei si massaggia il cadavere dell'essere umano appena spirato, per preservarlo dallo svilimento prodotto dall'oblio. Quindi la Mirra è prefigurazione della Morte di Gesù, avvenuta sulla croce per salvare tutte le genti, e della sua resurrezione, in cui, primizia dell'umanità, vince la morte e prepara il Paradiso per gli uomini giusti che troveranno salvezza grazie a lui. Insomma attraverso questi doni, i magi prefigurano quella che sarà la missione di Gesù sulla terra. Per questo motivo questo giorno è chiamato, ricordiamolo ancora, epifania. In pochi elementi simbolici è rappresentato tutto il percorso di salvezza che Gesù fa compiere all'intero genere umano. Gesù non è solo il salvatore. Gesù è anche il signore, il re, del mondo. Non perché abbia eserciti, abbia armi, ma perché si fa piccolo e umile, si fa bambino per sobbarcarsi tutte le incombenze umane. L'epifania non è solo i tre doni dei Magi. L'epifania è la storia dell'umanità che si mette in cammino per adorare Gesù, Salvatore del mondo. Seguendo gli esempi dei Magi, ogni uomo e ogni donna devono cimentarsi nell'avventura di un percorso, dicevano gli antichi, gnostico, cioè di conoscenza. Attraverso questo cammino si deve giungere a Gesù, visitando deserti e oasi, evitando le lusinghe del potere, come fecero i Magi che evitarono di farsi irretire dai modi di Erode, il re che li lusingava per sapere ove fosse Gesù ed ucciderlo. Insomma è un invito a convertirsi, cioè a cambiare in meglio la propria esistenza. Un modo per insegnarci ad avere sete di quell'unica acqua che ristora per sempre, la parola divina. Insomma epifania è la manifestazione della bontà divina, ma è allo stesso modo la promessa che Dio fa ad ogni essere umano: tu puoi essere buono, come lo sono io, basta che ti metti alla mia ricerca.
Nessun commento:
Posta un commento