domenica 25 aprile 2021

25 APRILE

 


25 APRILE

Oggi è festa nazionale nel nostro paese. L’Italia ricorda la fine della Seconda Guerra Mondiale, almeno per l’Italia. Ricordiamo che il Giappone continuò a combattere ancora per alcuni mesi. Questo giorno è stato una spartiacque per il nostro paese. È stato l’inizio del repentino tramonto della nostra monarchia, e la nascita della nostra repubblica. La fine di un conflitto che ha portato molto dolore. La conclusione della vita e anche delle fortune politiche di Benito Mussolini. L’uomo che ha condotto il paese per i venti anni precedenti.

Quel che conta è che il 25 Aprile del 1945 i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri bisnonni hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Finiscono i bombardamenti, perpetrati dai vincitori, gli americani. Finiscono i rastrellamenti, le deportazioni, le torture volute da quelli che saranno i perdenti, i nazisti, i tedeschi, e i fascisti. Il 25 aprile del 1945 è stata la prima giornata di pace dopo decenni di guerra. Ricordiamo che l’Italia era già in permanente conflitto con il popolo libico ed etiope, al fine di mantenere i propri possedimenti coloniali, ancor prima che Mussolini, nel 1940, dichiarasse guerra alla Francia e all’Inghilterra. Allora il 25 aprile diventa simbolo di calma, di serenità, di sollievo, dopo giorni e anni di angoscia e di patimento. Il paese non era certo un posto idilliaco, in quel giorno di tregua. I problemi erano tanti. La serenità non era affatto nei cuori di tutti. Molti erano ancora i dissapori fra italiani che avrebbero ancora portato lutti. Ricordiamo, purtroppo, le esecuzioni sommarie, le fucilazioni, le torture perpetrate da alcuni partigiani, i buoni, contro i perdenti, i fascisti e anche semplici collaborazionisti del regime sconfitto. Ma è bene ricordarlo da quel giorno la pace ricominciò a camminare, si poté avere nuova speranza nel domani. Da quel giorno rinacque l’idea di libertà e uguaglianza. Per questo oggi festeggiamo tale ricorrenza. La guerra porta solo morte e dolore. I regimi totalitari portano solo deportazioni e morte, portano campi di concentramento e segregazione. La libertà, la liberazione, invece porta voglia di ascoltare l’altro, voglia di vivere serenamente le controversie dialettiche, voglia, in ultima analisi, di democrazia. Ecco perché festeggiamo una giornata di sole di 76 anni fa, una giornata in cui i cannoni tacquero, le persone corsero per strada ad abbracciarsi e un domani poteva cominciare ad iniziare, un domani a cui noi, dopo più di sette decenni, siamo chiamati ancora a credere.

Buona liberazione a tutti.

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