PASQUA
Domenica 4 aprile 2021 il mondo cristiano festeggia la Pasqua. Si commemora la Resurrezione a vita nuova di Gesù, il figlio di Dio. Ora è chiaro che questo è un atto di fede. Non ci sono alcune prove scientifiche o storiografiche che il Cristo abbia vinto la morte. Ma questo principio è fonte di speranza di vita nuova per miliardi di persone. Come Gesù ha vinto la morte, ognuno di noi ha la possibilità di superare le difficoltà del quotidiano e, alla fine dei suoi giorni, trovare la serenità dello spirito in Paradiso. Questa è la speranza. Questa è la consolazione davanti alle difficoltà e al nemico più spietato e ineluttabile: la morte.
Ecco perché da duemila anni ogni credente gioisce nel sapere, direi nel vedere, il sepolcro vuoto, la pietra che lo chiudeva spostata e la sua porta spalancata. Gesù, dice l’Angelo, non è qui, è risorto. Ecco il destino che spetta ad ognuno di noi, si spera. Il nostro ultimo domicilio non è la tomba, la morte è un passaggio verso una rigenerazione della propria esistenza.
Chi non è Cristiano, chi non crede che Gesù è Figlio di Dio. Chi crede che Gesù è vissuto, e non crede che è vivo. Fa fatica a comprendere i momenti di enorme palpitazione che scaldano i cuori dei suoi seguaci da decine di secoli. Gesù ci mostra la Via, anzi Gesù è la via. Cioè attraverso di Lui possiamo percorrere la strada della salvezza. Ecco cosa è Pasqua. Il fatto che Gesù non solo vince la morte, ma porta a sé ognuno di noi, anche se magari siamo titubanti e dubbiosi. Ricordate l’apostolo Tommaso: se non vedo le sue ferite, se non metto la mano nel suo costato, non crederò. E Gesù è lì a mostrarsi e farsi mettere “le mani a dosso” pur di rendere credente l’incredulo.
Allora cogliamo l’occasione pasquale per meditare sul senso della vita e sul valore da dare ad essa. Se Gesù ha tanto amato l’uomo da morire e risorgere per darci una speranza, forse vale la pena affrontare l’esistenza anche nelle sue infinite difficoltà. Bisogna trovare un motivo per essere, per esistere, malgrado le infinite sofferenze e insuperabili contraddizioni che ogni giorno affrontiamo. Abbiamo affrontato un anno difficilissimo. Molti sono morti a causa del Corona Virus, molti sono gli ammalati, guariti e ancora degenti. Abbiamo fatto gravi errori sia come singoli sia come istituzioni, statali e privati, nell’affrontare la pandemia. Forse alcuni che piangiamo non sono ancora di questo mondo per causa nostra. Ma noi dobbiamo ancora credere nella vita. Noi dobbiamo credere che non siamo nati per finire in una tomba. Noi risusciteremo, come ha già fatto Gesù il Nazareno. Questo è l’augurio di Pasqua, in questo contraddittorio 2021, la tristezza, il morbo, il dolore non ci sommergerà, noi avremo cieli nuovi e terre nuove su cui far cadere il nostro sguardo e guardare il nostro avvenire. Buona Pasqua.
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