LA CAPITANA E IL MINISTRO
In questi giorni tiene banco la vicenda giudiziaria di due persone estremamente diverse. L'una è Carola Rakete, la capitana di vascello che fu incriminata per aver portato migranti in Italia. L'altra è Marco Bussetti, ex ministro dell'istruzione che secondo i magistrati ha commesso reato perché ha considerato attività istituzionali, quindi rimborsabili dallo stato, i suoi viaggi defaticanti con la fidanzata o le sue attività di compra vendita di case e appartamenti. La reazione degli italiani verso i due episodi è stata diametralmente opposta. Mentre è stato forte lo sdegno per l'attività illegale di Rakete, che ha messo in pericolo la sicurezza nazionale portando sul suolo italiano alcune decine di donne, bimbi e uomini provenienti dall'Africa. Forte e sincero è stato invece il senso di solidarietà che ha abbracciato il ministro Busetti. In Emilia Romagna, ad esempio, la campagna elettorale della candidata della Lega e della destra intera, Lucia Borgonzoni, è all'insegna della solidarietà con Busetti e con tutti i martiri del centro destra, indagati per vario titolo. Ricordiamo che Matteo Salvini si avvale dei consigli del suocero Danis Verdini, che è il simbolo vivente dei momenti esaltanti della destra capitanata da Berlusconi, ma allo stesso tempo anche lui come quiasi la totalità dei leader di Lega e Forza Italia vessato dalla magistratura. Insomma questa è la promessa fatta al popolo. La Lega darà certezza e indipendenza a chi è perseguitato. Salvini darà vero compimento allo spirito del '94, cioè la lotta contro i magistrati iniziata da Berlusconi e, promette, sarà portata a compimento. Il popolo questo vuole. Il popolo applaude Borgonzoni e detesta Rakete. Il popolo vuole una immunità per chi porta denari all'estero, crea ancora turbamento nell'elettorato l'inchiesta ai danni di coloro che hanno conti in Lussemburgo. E invece vuole in prigione chi salva dalle acque fastidiosi migranti. Allora han ragione Matteo Salvini quando invita tutti gli elettori emiliano romagnoli a votare per la Bergonzoni, esprimendo così la loro richiesta di libertà per Marco Busetti, perseguitato.
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