giovedì 26 dicembre 2019

TEMPO D'AMORE




IL GIORNO DEL SALVATORE
Il Natale è un momento di gioia. Senza alcun dubbio è la festa della famiglia. Il giorno in cui ci ritrova insieme seduti al desco, povero o ampiamente imbandito che sia. Un momento in cui gli adulti ascoltano i bimbi. Un momento in cui ci si sente fratelli, superando asti e rancori. Un momento in cui la famiglia si siede alla tavola per ridere e scherzare insieme. Ci si sente un'unica cosa, una sola comunità. Ogni persona è considerata un elemento prezioso da custodire per il bene comune. Forse è questo il segno. Forse è questo il compimento del progetto di salvezza che Gesù ha pensato più di duemila anni fa. In nome della sua nascita, miliardi di persone si siedono insieme e fanno famiglia. Un'adunanza di persone, di cuori, di menti e di anime avviene nel giorno di Natale. Il salvatore del mondo si è fatto bambino. Il Bambino ha reso le menti sgombre da ogni turbamento e conflitto. Duemila anni fa è nato un bimbo che ha cambiato non solo le sorti della storia, ma anche i cuori delle genti. Ha avviato un processo di mutazione sociale che ha reso possibile pensare l'istituto della famiglia non come semplice ordinamento giuridico atto a disciplinare istinti naturali, quali la sessualità e il senso di protezione verso i propri piccoli. Ha reso lo spirito familiare qualcosa che va oltre al naturale e tende verso un afflato affettivo fondato sul principio etico del rispetto della dignità umana. Niente è più come prima. L'immagine di Maria che tiene in braccio il Bimbo sotto lo sguardo benevolo di Giuseppe è il fondamento stesso della convivenza umana. Niente dell'uomo è possibile senza la base dell'amore familiare. Niente di bello è realizzabile se non si parte dal basilare sentimento che unisce i genitori ai propri figli. Un sentimento che va oltre gli aspetti istintuali, un sentimento che prescinde o meglio supera e, allo stesso tempo, comprende i naturali criteri di natura. Un sentimento che si fonda su ciò che rende uomo Dio, per usare un termine forte. Cioè quel suo sentirsi parte di un progetto di amore che è grande come l'universo, ma allo stesso tempo è piccolo e fragile come un bimbo che piange appena uscito dal seno materno. Un miracolo che rende l'uomo e la donna speciali, un miracolo che rende ogni essere umano parte di un progetto che va oltre le proprie meschinità quotidiane. Un progetto che è allo stesso tempo amore verso i propri familiari e amore per l'intero genere umano. Auguri a noi tutti.

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