lunedì 31 dicembre 2018

UN TIKET PER SALVARE VENEZIA


VENEZIA MUSEO A CIELO APERTO
Il Governo ha stabilito che chi farà una gita di un giorno nella città dei dogi dovrà pagare 10 euro. E' una piccola tassa di soggiorno. Forse una scelta giusta per dare risorse volte alla tutela della città lagunare. Gioiello del Medioevo e del Rinascimento, Venezia è un patrimonio prezioso per l'intera umanità che va tutelato. L'arte dovrebbe essere gratuita, abbeverarsi di cultura e storia dovrebbe essere un "privilegio" di tutti, ma davanti allo stato del patrimonio artistico italiano bisogna fare i conti con il bisogno di denaro per risollevarlo. I grandi musei Italiani, dagli Uffizi alla Reggia di Caserta, per giungere agli scavi di Pompei sono rinati grazie a una cultura manageriale che ha saputo conciliare l'esaltazione del bello con il profitto da rinvestire in tutela artistica. Sembra un secolo quando crollò la "Villa del Gladiatore" a Pompei invece è passato solo qualche anno, intanto il sito archeologico è rinato. Speriamo che anche Venezia con introiti certi sia meglio tutelata.

LE ONORIFICENZE DELLA REPUBBLICA




EROI PER CASO
E' un imprenditore che ha aiutato due dipendenti durante una gravissima malattia.E' un medico di Roma che si occupa di primo soccorso. E' una donna che ha difeso un immigrato da un aggressione razzista. E' un ambulante di origine marocchina che ha fermato un'aggressione a una infermiera a Crotone. E' un disabile che si batte continuamente e strenuamente per l'abbattimento delle barriere architettoniche. E' una barista romana, di origine romena, che ha "osato" denunciare i membri del clan romano dei Casamonica, che stavano picchiando nel suo esercizio commerciale un disabile. Sono questi, assieme ad altri "eroi per caso", coloro che riceveranno l'onorificenza al merito della Presidenza della Repubblica. Sergio Mattarella motu proprio darà questo riconoscimento. Per atti "motu proprio" si intendono quegli atti che compie il presidente senza alcun coinvolgimento nella decisione di altre cariche istituzionali. L'atto sarà controfirmato dal Presidente del Consiglio solo per integrazione d'efficacia. Il presidente ha scelto figure che si sono distinti per la difesa dei più deboli: disabili. Saranno premiate figure che vanno oltre le barriere razziali, immigrati che aiutano "autoctoni", "indigeni" che aiutano stranieri. Alcuni hanno visto nelle scelte di Mattarella una polemica con il governo. La legge di bilancio tassa le attività di volontariato, il presidente premia un disabile. Il governo spranga le porte ai migranti, il presidente premia un uomo venuto da lontano. Non credo sia così, anzi lo escludo categoricamente. Le scelte di Mattarella sono il frutto della sua cultura cattolica fatta di solidarietà e fratellanza. Ma il primo cittadino dello stato rispetta, come è suo dovere, chi ha una cultura opposta. Non a caso ha firmato il decreto sicurezza a firma del ministro degli interni Matteo Salvini.

domenica 30 dicembre 2018

PER 2019 IL MONDO BRINDA ITALIANO



Il prosecco invade l'America! È un fenomeno conosciuto già da qualche anno. Già da tempo i vini italiani sono degustati dagli statunitensi. Ma in questo capodanno saranno milioni gli americani che faranno un aperitivo con un buon prosecco made in Italy e brinderanno all'anno nuovo con uno spumante. Alla faccia di Donald Trump l'isolazionista. La globalizzazione della gastronomia e del buon bere è terreno vincente italiano.

BOLLICINE MADE IN ITALY



Il prosecco invade l'America! È un fenomeno conosciuto già da qualche anno. Già da tempo i vini italiani sono degustati dagli statunitensi. Ma in questo capodanno saranno milioni gli americani che faranno un aperitivo con un buon prosecco made in Italy e brinderanno all'anno nuovo con uno spumante. Alla faccia di Donald Trump l'isolazionista. La globalizzazione della gastronomia e del buon bere è terreno vincente italiano.

LUTTO NELLA MUSICA

È morto Norman Gibel. Famoso paroliere statunitense. Il suo mestiere era scrivere testi per canzoni. A lui si devono le parole della sigla di happy days il famoso telefilm con Fonzie e Ricky, girato negli anni 70 del secolo scorso evocava i mitici '50. Fra le altre canzoni scritte da lui la celebre killing me softly. Gibel ci ha lasciato a 91 anni.

HAPPY NEW YEAR

 Happy new year from "Racconto a mano libera"

giovedì 27 dicembre 2018

POESIA DI LORCA


PAESE

Sul monte spoglio
un calvario.
Acqua chiara
e ulivi centenari.
Per le stradette
uomini intabarrati,
e sulle torri
banderuole che girano.
Che eternamente
girano.
Oh paese perduto
nell'Andalusia del pianto!

Federico Garcia Lorca

VOLONTARI IN BILICO




SOLIDARIETA' FUORI
Non stupisce la scelta del governo Conte aumentare l'Imposta sul Reddito delle Società (IRES) alle attività che operano nel volontariato. La pacchia è finita, disse Matteo Salvini al momento dell'insediamento del governo Lega - Movimento Cinque stelle. E la pacchia sembra veramente finita per le associazioni che aiutano i disabili, i migranti, gli anziani e tutti coloro che vivono in uno stato di bisogno. Per chi vuole investire sarà meno conveniente nel settore che si occupa dell'aiuto ai più deboli. Una scelta che è coerente con la filosofia e il pensiero dei partiti al governo. Il "buonismo" è stato sempre visto di malocchio non solo dai leader leghisti e del m5s, ma anche dai loro elettori. Sono state forti le critiche a papa Francesco che ha indirizzato la chiesa cattolica verso l'ascolto e l'aiuto delle fasce più deboli della società. Gli insulti al pontefice, a chi si impegna nella solidarietà, sono all'ordine del giorno fra gli attivisti dell'attuale maggioranza che operano nelle strade, nelle TV e, soprattutto, sui social network. L'analisi è semplice. C'è un complotto fra i poteri forti e i soggetti che vivono ai margini della società contro il ceto medio. Per interrompere questa cospirazione il governo attacca i meno forti, cioè i disabili, i poveri e i migranti, nella speranza di danneggiare di riflesso il grande capitale. Ma è così? E' giusto secondo voi colpire i meno fortunati? E' giusto impedire che migliaia di giovani e di adulti in italia si impegnino quotidianamente nella solidarietà? E' giusto tassare un istituto scientifico che ricerca cure per malattie gravi come una fabbrica di armi? E' giusto che in zone del nostro paese quali il Sud si colpisca l'associazionismo che è l'unico baluardo in difesa di persone che vivono nell'esclusione sociale? "La pacchia è finita" ha promesso Salvini. Ma c'è stata mai pacchia? Quando mai i meno fortunati hanno avuto adeguate cure? Quando mai in Italia c'è stato un vero welfare sociale? Tassare le fondazioni che si occupano di attività no-profit vuol dire solo allargare il solco fra chi ha la possibilità di mandare all'asilo nido i propri figli e chi no, per fare un esempio. Vuol dire negare il pulmino a chi è diversamente abile e non può autonomamente spostarsi. Vuol dire negare servizi domiciliari di primaria necessità. Vuol dire negare il diritto al lavoro di chi può contribuire allo sviluppo della società, ma aiutato a farlo in un sistema di protezione sociale, penso ai non vedenti, ai non udenti e ai tanti con difficoltà fisiche che riescono a lavorare grazie al contributo dell'associazionismo. In queste ore il governo ha promesso che ci ripenserà. Ha promesso che l'Ires per le società no- profit tornerà ad essere del 12% e non del 24%, come è nella manovra di bilancio 2018. Difficile pensare però in un cambiamento entro l'anno. Fare un emendamento alla manovra finanziaria adesso vorrebbe dire non approvarla entro il 31 dicembre 2018, imponendo l'esercizio provvisorio dei conti pubblici dello stato, una procedura che ingesserebbe la Repubblica per almeno 2 mesi bloccando gli investimenti. Il futuro è incerto per tutto il paese. Ancora più oscuro per coloro che sono ai piani bassi della piramide sociale. Unica fonte di speranza è che chi ha bisogno non sarà lasciato solo. Le associazioni di volontariato, i volontari che quotidianamente si prendono cura del prossimo, non fanno un passo indietro. Anche se i soldi sono importanti per dare pasti, per comprare medicine, per rendere possibile l'accoglienza, quello che conta è l'amore verso l'altro. Quello non mancherà mai, un decreto governativo non può cancellarlo. Magari la "pacchia è finita", cioè lo stato tasserà l'opera solidale, ma questa non si fermerà mai, grazie a migliaia di uomini e donne di buona volontà.

mercoledì 26 dicembre 2018

SOLIDARIETA' E BUSINESS




DOPPIEZZA
I magnati della rete si distinguono per la loro generosità. Steve Jobs, quando era in vita, ha donato milioni di dollari in beneficenza. Il cofondatore della Apple si è distinto in opere solidali e dopo la sua morte la sua azienda ha continuato la sua opera. La stessa cosa fa tutt'oggi Bill Gates, fondatore di Microsoft, che attraverso la fondazione intestata alla moglie costruisce ospedali e infrastrutture in molte parti del mondo, soprattutto in Africa. Mark Zuckenberg, l'ideatore di Facebook, addirittura vorrebbe farsi latore dei bisogni dei più poveri, scendendo in politica. Alcuni non escludono la sua candidatura alla presidenza negli Stati Uniti d'America. Insomma la New-economy, quella legata alla rivoluzione digitale, vuole essere dalla parte dei più deboli. Basta con il capitalismo che sfrutta, oggi le ricchezze prodotte devono essere messe al servizio della comunità, in una rete che va oltre quella virtuale di internet e che diventa un cerchio di solidarietà fra persone. Insomma la nuova tecnologia si vuole mettere al servizio della società, contribuendo a far vivere meglio tutti. La robotica dovrebbe aiutare i malati e i non autosufficienti a superare le barriere che la vita gli mette davanti ogni giorno. L'informatica, il software, dovrebbe accelerare le ricerche scientifiche, facilitando il lavoro degli scienziati. Le ricchezze accumulate dovrebbero essere ridistribuite fornendo servizi ai più deboli. Dovrebbero nascere scuole, servizi di trasporto, sistemi di distribuzione alimentare che vincano le diseguaglianze. E' inutile negare che questo è già realtà. Molti ospedali offrono servizi impensabili solo fino a qualche anno fa grazie alle nuove tecnologie. L'Africa sta vedendo sorgere ospedali e strutture di aiuto grazie ai proventi della new economy, internet si sta diffondendo in tutto il mondo, rendendo accessibili servizi informazione culture a gente che è rimasta per secoli ai margini. Ma anche alla luce dei benefici non possiamo nascondere che il sistema della Sylicon Valley, così si chiama la new economy prendendo tale nome dalla vallata della California ove ci sono le maggiori imprese di software del mondo, ha nella speculazione in borsa il suo maggiore strumento di guadagno. Wall Streat, la borsa di New York, ha visto la Microsoft, la Apple e tutte le aziende legate ad internet fare guadagni di miliardi di dollari in pochissimi anni. Sono i Zuckenberg e i Gates che hanno guadagnato di più dalla rivoluzione tecnologica. Internet è speculazione, è una macchina per far soldi, più che essere una rete di persone che si aiutano e mettono in comune conoscenze, come era all'inizio il sogno dei pionieri dell'informatica. Ricordiamo che la "rete" è nata durante la seconda guerra mondiale non certo per motivi solidali, ma per interessi bellici, per accelerare l'acquisizioni di informazioni e per poter così sganciare bombe. E' da quel modello che nasce l'aggressività tecnologica di oggi. Sono lontanissimi i modelli di produzione di Olivetti, l'industriale italiano che produceva computer proponendo un modello di fabbrica inclusivo e di condivisione economica e culturale fra operai, dirigenti, proprietà e tessuto sociale. Ora le industrie mondiali legate alla telecomunicazione fanno miliardi in borsa sottraendo dignità ai lavoratori. Le nuove tecnologie rendono inutili e obsoleti alcuni lavori, creando disoccupazione. I nuovi sistemi telematici sostituiscono il lavoro di professionisti e di tecnici con l'elaborazione del computer, degradando il lavoro professionale di moltissime persone, diventate meri operatori che spingono bottoni. La sensazione è che la New Economy, malgrado le parole di solidarietà, porti molta ricchezza a pochi e sottragga reddito a molti, soprattutto in America e in Europa. Nella ricca San Francisco, la città di Gates e di Jobs, sono molti gli homeless, i senza casa, messi fuori da un sistema economico che non offre prospettive a coloro che fino a qualche anno fa erano la classe media. Alla luce di questo appare comprensibile che noi, gente comune, colpiti dalla crisi legata alla cosiddetta globalizzazione, guardiamo con simpatia leader politici come Donald Trump, Matteo Salvini, Marie Le Pen, che offrono una promessa di ritorno al vecchio, ritorno a modelli produttivi passati, modelli che escludano la partecipazione del mondo alla divisione di utili che si considerano nazionali. Ma veramente la chiusura delle frontiere permetterà di impedire che i capitali di borsa regolino la vita delle persone? Veramente la chiusura delle frontiere permetterà il ritorno dei lavori ormai persi? Veramente la chiusura delle frontiere permetterà di mettere ordine nelle periferie popolate da disoccupati, sottopagati e umiliati da un sistema economico che non distribuisce ricchezza ma la sottrae ai più deboli per garantire ricavi ai ricchissimi? E' il capitalismo .. Bellezza! Diceva un motto made in USA per spiegare da una parte lo sfruttamento e dall'altra le immense possibilità che ognuno ha di arricchirsi se è bravo. Oggi lo sfruttamento rimane, ma è la possibilità di scalare la piramide sociale che è venuta meno. Sempre più spesso appare chiaro che avere competenze, studiare, non garantisce un futuro sicuro e dignitoso. Sono i patrimoni, le enormi proprietà, a garantire prosperità a chi le detiene e non le capacità personali. Ed è paradossale che la new-economy, che doveva garantire ricchezza e fortuna a chi è capace di inventare, di mettersi in gioco, di creare nuove imprese, sia anch'essa parte della logica del grande capitale che accumula ricchezze per sé lasciando fuori la stragrande maggioranza della popolazione.

MEMENTO


MEMENTO
Quando morirò,
seppellitemi con la mia chitarra
sotto l'arena.
Quando morirò,
tra gli aranci
e la menta.
Quando morirò,
seppellitemi se volete
in una banderuola.
Quando morirò!
Federico Garcia Lorca

RAGIONE VS SENSAZIONI


L'autenticità, lo sforzo di essere sinceri su noi stessi, è un valore importante. L'autenticismo è un istinto politico con cui presenti te stesso come più "vero" del tuo oppositore, ti richiami al "popolo reale" mettendolo in contrasto con l'élite. Come se un funzionario dello Stato o un economista o un giornalista non fossero reali. è una una reazione contro una cultura della razionalità che risale al'Illuminismo, che cercò di depurare il linguaggio pubblico dalla religione e dalle emozioni. Nel mio libro risalgo a una retorica aristotelica che cerca un equilibrio fra ragione, identità, sentimenti. E' quell'equilibrio che si è perduto oggi. Dal cambiamento climatico ai vaccini, i dati statistici, i risultati dell'analisi scientifica, insomma i fatti, vengono ignorati per dare spazio alla narrazione delle nostre sofferenze, delle nostre paure, dei nostri rancori
(Mark Thompson, direttore del New York Time, parlando del suo ultimo libro "La fine del dibattito pubblico")

RIFLESSIONI SUI SOCIAL


Il mondo in cui si sono evoluti i social media è riassunto nel passaggio dalla fotografia al selfie: ciascuno vuole anzitutto l'immagine riflessa di se stesso. L'obbiettivo non è rivolto verso il mondo esterno ma verso l'utente, in un'autoconfessione permanente, in cui esterno quello che sento, minuto per minuto. A Facebook affidiamo la cronaca delle nostre emozioni, non un resoconto oggettivo. Tra l'altro, questa deriva ha contagiato anche i media tradizionali che ormai sono invasi da confessioni, autobiografie. La TV Vice ne è un esempio: perfino i suoi inviati sul fronte di guerra raccontano conflitti lontani attraverso le loro emozioni personali. La comunicazione del vittimismo ha un senso se viene da minoranze veramente oppresse. Ma nell'America di Trump è la maggioranza bianca, il ceto medio benpensante, ad avere copiato le tattiche delle minoranze per descriversi come vittima, bisognosa di protezione di fronte agli immigrati: e così il linguaggio del vittimismo è diventato generale. Abbiamo di fronte ai nostri occhi ciò che succede quando in una democrazia tutti pretendono di essere minoranze oppresse.
(Mark Thompson, direttore del New York Time, parlando del suo ultimo libro "La fine del dibattito pubblico")

AUTENTICITA' E AUTENTICISMO




L'autenticità, lo sforzo di essere sinceri su noi stessi, è un valore importante. L'autenticismo è un istinto politico con cui presenti te stesso come più "vero" del tuo oppositore, ti richiami al "popolo reale" mettendolo in contrasto con l'élite. Come se un funzionario dello Stato o un economista o un giornalista non fossero reali. è una una reazione contro una cultura della razionalità che risale al'Illuminismo, che cercò di depurare il linguaggio pubblico dalla religione e dalle emozioni. Nel mio libro risalgo a una retorica aristotelica che cerca un equilibrio fra ragione, identità, sentimenti. E' quell'equilibrio che si è perduto oggi. Dal cambiamento climatico ai vaccini, i dati statistici, i risultati dell'analisi scientifica, insomma i fatti, vengono ignorati per dare spazio alla narrazione delle nostre sofferenze, delle nostre paure, dei nostri rancori. Il mondo in cui si sono evoluti i social media è riassunto nel passaggio dalla fotografia al selfie: ciascuno vuole anzitutto l'immagine riflessa di se stesso. L'obbiettivo non è rivolto verso il mondo esterno ma verso l'utente, in un'autoconfessione permanente, in cui esterno quello che sento, minuto per minuto. A Facebook affidiamo la cronaca delle nostre emozioni, non un resoconto oggettivo. Tra l'altro, questa deriva ha contagiato anche i media tradizionali che ormai sono invasi da confessioni, autobiografie. La TV Vice ne è un esempio: perfino i suoi inviati sul fronte di guerra raccontano conflitti lontani attraverso le loro emozioni personali. La comunicazione del vittimismo ha un senso se viene da minoranze veramente oppresse. Ma nell'America di Trump è la maggioranza bianca, il ceto medio benpensante, ad avere copiato le tattiche delle minoranze per descriversi come vittima, bisognosa di protezione di fronte agli immigrati: e così il linguaggio del vittimismo è diventato generale. Abbiamo di fronte ai nostri occhi ciò che succede quando in una democrazia tutti pretendono di essere minoranze oppresse.
(Mark Thompson, direttore del New York Time, parlando del suo ultimo libro "La fine del dibattito pubblico")

LA TERRA TREMA


PAURA A CATANIA

Scossa di terremoto nel catanese, questa notte, 26/12/2018, alle ore 3.19 la terra ha tremato. L'attività eruttiva dell'Etna era iniziata il 24 dicembre, la vigilia di Natale. Il grande vulcano si era svegliato. La forte scossa di ieri, di magnitudo 4.8, appare una conseguenza delle eruzioni di quello che la mitologia considerava la sede di Urano. La popolazione ha preferito aspettare l'alba nelle strade. Danneggiate alcune facciate delle chiese del catanese. Fra cui quella di Santa Maria in Bogiardo a Zafferana Etnea. Si registrano 10 feriti e alcune case crollate. Fortunatamente nessun morto.

IL MESSAGGIO DI NATALE

In principio era il Verbo.. In lui era la vita. e la vita era la luce degli uomini. E la luce risplende fra le tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. (La Bibbia, Il Vangelo secondo Giovanni)

LUCERNA POESIA DI LORCA


Lucerna
Oh, come seriamente medita/ la fiamma della lucerna!/ Come un fachiro indiano/ guarda le sue viscere d'oro, / e si eclissa sognando/ atmosfere senza vento./
Cicogna incandescente/ becca dal suo nido/ le ombre massicce, / e si piega tremando/ sugli occhi rotondi/ del piccolo gitano morto.
Federico Garcia Lorca

MIRAGGI NOTTURNI

IL SOGNO
E' difficile il mattino. La notte ha portato bellezza. L'aurora l'ha interrotta. E' stato un sogno. Ho sentito il tuo profumo. Ho ascoltato le tue parole. Ho accarezzato la tua pelle. Ora sono sveglio e tutto è svanito. Mi rendo conto di giorno che quello nel sonno sembrava concretezza, nella veglia è solo ricordo. Un ricordo di te..

martedì 25 dicembre 2018

SANTO STEFANO




IL PROTOMARTIRE
Oggi 26 dicembre 2017 la chiesa festeggia la salita al cielo di Santo Stefano, la sua dipartita dalla terra. Stefano era un diacono. Era un membro della prima comunità cristiana, quella della stessa generazione di Gesù. Viveva a fianco di Pietro e gli altri apostoli, i mesi seguenti alla Resurrezione del Signore. Era un diacono, cioè uno dei fedeli che si occupava dell'assistenza quotidiana degli orfani e delle vedove della comunità, oltre che gestire gli aspetti organizzativi del culto religioso cristiano in via di formazione. Era uomo stimato, un uomo buono, vicino a chi aveva bisogno. Probabilmente era un ebreo di formazione ellenistica, conosceva il greco e l'ebraico delle scritture come tutti i membri della classe dirigente della Palestina di quel tempo. Da ciò deriva la conclusione che fosse uno dei primi esponenti della classe agiata convertiti al cristianesimo. Secondo gli Atti degli Apostoli contribuì a sciogliere le tensioni fra i cristiani di religione ebraica e i gentili, cioè i pagani che riconoscevano la divinità di Gesù. La sua abitudine di proclamare la salvezza di Dio davanti al tempio di Gerusalemme gli costò cara. Un gruppo di zelanti osservanti della legge mosaica lo accusò davanti al Sinedrio, il tribunale della comunità giudaica che si occupava di pronunciarsi su questioni squisitamente teologiche, che non rientravano nella giurisdizione romana. Questi ferventi sostenitori legge lo accusarono di bestemmiare i profeti, in particolare Mosè. Stefano si difese strenuamente. Professò la sua fede nella legge mosaica e allo stesso tempo nel Vangelo, la lieta novella portata da Gesù il Nazareno. Si distinse, nella sua arringa difensiva, per la sua preparazione teologica e giuridica e allo stesso tempo per la sua fiamma di fede che riscaldava d'amore per Dio e per il prossimo le sue parole. Malgrado la sua eloquenza i giudici rimasero indifferenti al suo afflato d'amore e lo condannarono alla lapidazione, lasciando nello sconforto e nel pianto la comunità cristiana. Fu il primo uomo a morire per la sua fede nel Cristo, proprio per questo è definito protomartire, primo martire. Ad assistere al processo c'era anche Saul, che rimase allibito per la crudeltà dei giudici del Tempio, da questa scena crudele prese il via quel cammino di conversione che portò Saul a diventare Paolo e a farsi apostolo del Cristo.

mercoledì 19 dicembre 2018

IL PONTE MORANDI

GENOVA RINASCE

Finalmente si parte! E' stato scelto il progetto di Renzo Piano. Sarà l'architetto e senatore a vita a costruire il nuovo ponte di Genova, dopo il tragico crollo del Ponte Morandi che è costato la vita a tante persone innocenti. Il commissari straordinario alla ricostruzione, il sindaco di Genova Marco Bucci, ha tenuto una conferenza stampa in cui comunica che il governo nazionale ha affidato l'opera alla cordata di aziende Salini Impregiro, Italferr e Fincantieri. Queste hanno fatto proprio il modello architettonico di Piano. La scelta è stata voluta dal governo nazionale, con la preziosa opera dei ministri Antonio Di Maio e Danilo Toninelli, che hanno istituito e coordinato la commissione ministeriale di affidamento d'opera, quella che ha attribuito la vittoria della gara. Presto si inizierà a lavorare alla costruzione del nuovo ponte. Si pensa che i lavori inizieranno parallelamente alla demolizione del vecchio ponte. Ricordiamo che il Morandi è ancora in parte messo sotto sequestro dalle autorità giudiziarie, di conseguenza alcune zone della immane struttura non possono ancora essere abbattute. Si inizierà ad abbattere le zone dissequestrate e lì costruire in attesa dello sblocco totale dell'opera. La promessa di ridare a Genova una importante infrastruttura stradale entro il 2019 deve essere mantenuta, hanno dichiarato le autorità. Il nuovo ponte deve essere il viadotto per collegare le due parti delle città ed alleggerire il traffico congestionato. Renzo Piano avrà il prezioso ruolo di coordinatore dell'opera, la sua prestazione sarà interamente gratuita, come lo è stato il suo mettere a disposizione il progetto del ponte. L'architetto, famoso in tutto il mondo, si è messo a disposizione della città che gli ha dato i natali. L'opera si stima costerà 202 milioni di Euro. Il governo intende far pagare tale cifra alla società autostrade, l'ente che doveva vegliare sulla integrità e sulla staticità del Ponte Morandi e che secondo il pensiero di molti è responsabile della tragedia di agosto. Si pensa che il nuovo ponte non si chiamerà Morandi. Troppi lutti richiama questo nome. Ci sarà una consultazione popolare per scegliere il nome del nuovo ponte. Genova deve rinascere. la città medaglia d'oro alla resistenza ha diritto a futuro radioso. Bisogna ripensare al suo rilancio industriale dopo anni di crisi. Si pensa alla istituzione di un polo strategico industriale in cui ricreare le premesse per un rilancio delle imprese locali. Insomma la ricostruzione del Ponte sarà un modo per ridisegnare la pianta urbana di alcune parti della città. Si pensa di creare un immenso parco pubblico, cuore verde della città. Piano l'ha già pensato. L'ha pensato ai piedi del nuovo ponte che sarà una possente struttura in acciaio che avrà la forma di una nave simile a quelle che nel medioevo Genova, repubblica marinara, faceva solcare sulle acque del Mediterraneo.

LA PAURA

Il nostro cervello, d'istinto, ci invita a distogliere l'attenzione dalle nostre colpe e a proiettarle sugli altri. Lo scontrino che non facciamo, la carta che gettiamo a terra, il treno che sporchiamo, sono tutte attività a nostro giudizio conseguenti dell'inefficacia del lavoro dello Stato del nostro paese. Siamo in cerca di alibi (Tratto da uno scritto di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista italiano morto durante l'attacco terroristico al mercatino di natale a Strasburgo)

paura e irrazionale

Il nostro cervello, d'istinto, ci invita a distogliere l'attenzione dalle nostre colpe e a proiettarle sugli altri. Lo scontrino che non facciamo, la carta che gettiamo a terra, il treno che sporchiamo, sono tutte attività a nostro giudizio conseguenti dell'inefficacia del lavoro dello Stato del nostro paese. Siamo in cerca di alibi (Tratto da uno scritto di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista italiano morto durante l'attacco terroristico al mercatino di natale a Strasburgo)

ENRICO BERLINGUER

Non credo che si potrà mai capire cosa pensa la gente se l'unica forma democratica diventa spingere un bottone ( Enrico Berlinguer nel lontano 1983)

ATTO SOLIDALE DURANTE LA GUERRA

Pino Lella nel 1943 aveva diciassettenne anni. Viveva a Lesa in provincia di Novara per sfuggire ai bombardamenti su Milano, la sua città. Esperto sciatore, fu scelto da don Re, un sacerdote del posto, per accompagnare gli ebrei che cercavano rifugio nella vicina Svizzera. Ha rischiato diverse volte la vita per compiere la sua missione, per tre volte è stato messo al muro per essere fucilato, ricorda, è solo lindecisione del comandante tedesco, incerto sulla sua "colpevolezza", l'ha salvato. Finita la guerra è andato negli Usa, dove è stato maestro di sci dei divi di Hollywood. Tornato in Italia vive una vita serena fra figli e nipoti. Ma l'autore americano Mark T. Sullivan ha voluto scrivere la sua storia. Il libro si intitola "Beneath a scarlet sky, in italiano l'ultimo eroe sopravvissuto da cui verrà tratto un film. Pino Lella dice di non essere un eroe, ha fatto quello che era giusto fare, dice, alzando le spalle.

martedì 18 dicembre 2018

il valore della persona

Un insieme di relazioni deve essere ormai affidato a logiche non proprietarie. Questa logica ci spinge al di là del mondo dei beni, ci riporta alla persona nella sue integrità e all'insieme dei suoi diritti fondamentali. E' la storica categoria della cittadinanza ad essere messa in discussione. quando i diritti di cittadinanza divengono quelli che accompagnano la persona quale che sia il luogo in cui si trova, l'individuazione di questo spazio infinito, di questo nuovo "common", porta con sé uno stare nel mondo che certamente sfida la cittadinanza oppositiva, nazionale, puramente identitaria. (Stefano Rodotà)