martedì 3 novembre 2020

COMMIATO A GIGI PROIETTI

 


E CHI SEI? MADRAKE?

Ebbene si, Gigi Proietti era Mandrake! E l’ultima madrakata, la magia che fanno gli scavezzacollo, l’ha fatta ieri 02/11/2020, morendo il giorno del suo compleanno. Ha 80 anni. Ma ricapitoliamo: Mandrake è il nomignolo del personaggio che l’attore ha interpretato nel film di Steno “Febbre da cavallo” del 1976. Il soggetto cinematografico era chiamato così, perché, perso nel vizio delle scommesse sui cavalli, sempre senza una lira (allora ancora c’erano le monete sabaude) riusciva a infinocchiare i creditori con scuse e raggiri. L’unica che non riusciva a fregare era la moglie, interpretata da una giovanissima e splendida Katerine Spaak, simpatica proprio perché poco credibile nel ruolo di popolana romana, che si accorgeva delle sue sconfitte al gioco, perché Mandrake, se perdente, diventava impotente e allora sono botte, la Signora prendeva a schiaffoni il povero marito.

Madrake è un personaggio che rimarrà per sempre legato alla verve di Proietti. Ma Gigi non era solo quel personaggio. Anzi è stato uno degli attori più poliedrici e complessi della storia drammaturgica italiana, forse, dico forse, superato solo dall’amico di sempre Vittorio Gassman. Si perché di immortali attori l’Italia ne ha avuti tanti: ricordare Carmelo Bene, Gian Maria Volonté vuol dire far un torto a tanti alti grandi. Forse molti sono stati anche più completi, nel senso di più poliedrici, di Gigi Proietti. Ma l’attore scomparso ieri si è saputo distinguere perché ha coniugato mirabilmente il talento con la capacità di rendersi amico e confidente del proprio pubblico. Gigi era una persona di casa. Quando la televisione trasmetteva i suoi telefilm, memorabile e di grande successo la fiction “Maresciallo Rocca”, e i suoi spettacoli era realmente come se Proietti entrasse nella vita degli spettatori come fosse un ospite gradito ed atteso. Era il vicino di casa, il parente, che cenava con noi e ci raccontava una storia fatta di lacrime e di sorrisi, ma comunque finalizzata a farci trascorrere qualche ora di piacevole svago. Insomma Gigi Proietti era una persona che faceva della sua arte uno strumento per strappare un sorriso a chi lo guardava. Averlo perso, sapere che è volato via in cielo, crea un vuoto. Certo potremo rivedere i suoi lavori passati, ma l’idea che possa sorprenderci con le sue trovate ci dava veramente gioia di vivere. Sono esilaranti le scenette che ha fatto con Renzo Arbore, i due uomini di spettacolo vestiti da anziane signore che si prendono a borsettaie. Arbore ha fatto la stessa piece con Roberto Benigni, ha dimostrazione che far ridere è un arte delle persone grandi.

Gigi Proietti ci lascia. Muore, a causa dei suoi problemi cardiaci che negli ultimi giorni si sono aggravati, costringe dolo al ricovero in un ospedale romano. Ma non ci lasciano le sue opere artistiche. Il suo teatro, ad esempio lo spettacolo  “A me gli occhi pleace” oppure Alleluja Brava gente” rimarranno nella storia dello spettacolo italiano. Come pure rimarrà nella storia del costume italiano il suo “Adraianaaa”, e si perché era lui a dare la voce a Silveter Stallone nel film “Roky”. Ha doppiato anche Dastin Hoffman e Robert De Niro, ed altri grandi attori americani. Insomma Proietti era un attore a tutto tondo ed è riuscito, cosa pregevole, a tramandare la sua arte e a raccontare il suo talento attraverso la scuola d’arte e d’attore che ha fondato, la quale ha formato i migliori talenti da almeno trenta anni a questa parte.

Con Gigi Proieti si spegne un vero grande artista. Paragonabile ad Ettore Pratolini, attore del passato a cui Gigi si ispirava. Era bravo nell’arte di trasformarsi e di assimilare i vari ego dei personaggi con estrema velocità al pari di Leopoldo Fregoli, attore trasformista simile per intenderci ad Arturo Brachetti. Non a caso Gigi Proietti negli anni ’80 del secolo scorso interpretò un film per la TV in cui si raccontava la vita di Fregoli.

Insomma la carriera di Proietti è lunga ed è ricca di successi. Veramente elencarli sarebbe una impresa titanica, per un povero scribacchino come me. Quello che vorrei solo esplicitare è il regalo che Gigi Proietti è riuscito a fare alla mia vita, come a quella di tanti altri italiani ed italiane. Il suo tocco leggero e soave. La sua capacità di esprimere leggerezza nella recitazione aveva il dono di regalare serenità. Rivedere i suoi film, rivedere i suoi spettacoli è un piacevole che rende più leggera l’esistenza. Ma sapere che non potremo assistere ai suoi improvvisi atti d’estro, che non potremo più apprezzare le trovate picaresche che rivoluzionano il ritmo scenico, per il semplice fatto che la morte ci ha negato la sua presenza nell’oggi, ci renderà tristi. Ma il suo ricordo, le sue madrakate rimarranno per sempre. Ciao, maresciallo, ladro truffatore, onesto.. insomma attore.

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