AIUTARE PER AIUTARSI
Donare il sangue può essere un modo per fare un check-up, per controllare la propria salute. Lo è sempre stato. Chi dona il proprio sangue ha garantito da sempre un esame completo dello spettro ematico che gli garantisce il monitoraggio del proprio stato di salute. Da quando il Corona Virus è entrato nelle nostre vite, la regione Puglia ha invitato i centri trasfusionali a compiere uno scrinning completo di coloro che donano il sangue, attraverso un indagine sierologica, al fine di accertare la reale diffusione del morbo fra i donatori di sangue. È d’obbligo precisare che è necessario e indispensabile per l’avvio delle modalità di accertamento del consenso di colui che dona il sangue. Non si può avviare il test per l’accertamento della presenza del Virus nel corpo umano senza il consapevole assenso di chi vi è sottoposto, assenso che deve essere esplicitato in forma scritta. Ora è d’uopo dire che sarebbe poco saggio non dare il proprio consenso ad un’indagine completa sulla propria salute fisica. Ma è bene non lasciare che la libertà individuale sia troppo marcatamente circoscritta. È giusto che, come recita l’articolo 32 della Costituzione Italiana, un trattamento sanitario non possa e non deva “violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
L’iniziativa della Regione Puglia, simile a quella di altri enti regionali della Repubblica, è preziosa per conoscere e studiare le dinamiche di diffusione della malattia che da mesi sta mettendo a dura prova il sistema sanitario e sociale non solo dell’Italia, ma dell’intero mondo. Andare a donare il sangue non solo aiuta gli altri, colui o colei che ha bisogno di una trasfusione, aiuta i centri ospedalieri a preparare sistemi di cura a base ematica, ma aiuta se stessi a sapere del proprio stato di salute e aiuta l’intera collettività a combattere l’irruento manifestarsi della malattia. Allora donare il sangue è necessario. È necessario per poter garantire un’adeguata scorta di preziosa sostanza ematica per i nostri ospedali al fine di soccorrere coloro che hanno bisogno di sangue, ma è necessario anche per avere una adeguata visione della reale situazione di emergenza legata alla diffusione del tremendo virus. Chi può, cioè chi non ha malattie croniche o diverse forme di patologie che sconsigliano di effettuare la donazione, deve recarsi nelle apposite strutture ospedaliere che effettuano il prelievo del sangue. Lo deve fare in estrema sicurezza. Cioè se ha febbre o altre manifestazioni di patologie è meglio che telefoni prontamente o al medico di guardia o al proprio medico curante, al fine che questi mettano in moto l’organizzazione sanitaria volta ad assicurare il controllo e il monitoraggio di coloro che stanno poco bene in perfetta sicurezza per il paziente, per il personale sanitario e per gli eventuali familiari ed avventori. Ma se una persona non manifesta alcun sintomo, è in perfetta salute, può, anzi deve, recarsi a donare il sangue ove potrà anche accertarsi di non essere un malato cosiddetto “asintomatico”, cioè una persona che ha contratto il morbo ma che non manifesta i sintomi ad esso legati. Curare gli altri, anche solo
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