IL TEMPO
I dati sulla diffusione del Corona Virus sono preoccupanti. L'Italia è il paese più colpito dal morbo dopo la Cina. In più in questo momento è la nazione in cui avvengono il numero maggiore di nuovi contagi. Insomma è il paese più colpito da questa emergenza sanitaria planetaria. Al giorno di ieri, 21 marzo 2020, erano 42681 le donne e gli uomini infettati nella nostra patria dal Corona Virus. La regione più colpita è la Lombardia con 17370 casi acclarati. Segue in questa tragica classifica l'Emilia Romagna con 5661. Al terzo posto, scendendo dal secondo in poco tempo grazie a una vincente politica di profilassi, il Veneto. Il Lazio, malgrado essere stata la prima regione in cui si sono registrati ricoveri per Corona Virus, è dietro in questa triste classifica, anche se il presidente Nicola Zingaretti risulta contagiato dal morbo. Registra "solo", scusatemi l'avverbio non certo appropriato, 1086 casi. Le altre regioni sono anche esse in difficoltà, per fare un esempio la Liguria, terra splendida, pur avendo una popolazione minore del Lazio ha un numero superiore di contagiali, cento in più, 1159, che per il fazzoletto di terra prospiciente il Mar Tirreno sono un numero esorbitante in percentuale alla popolazione. Allora è tempo di fare qualcosa. E' tempo di intervenire. E' tempo di spezzare la catena che costringe l'Italia ad essere schiava del Corona Virus. E' ora di reagire. Il virus si sta diffondendo. Sta arrivando in Abruzzo, con 494 casi. In Puglia, con 642. In tutto il paese. E' tempo di creare un virtuoso incontro di energie volte a fermare il male. Non si può assistere ancora inerti davanti ai medici e ai pazienti, ad esempio, dell'ospedale di Bergamo che pur lavorando indefessamente, non vedono la luce. Non si può non essere solidali con il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, che piange i suoi più stretti collaboratori, colpiti dal morbo. Non si può non esprimere solidarietà al presidente della regione lazio, ammalato anche lui di Corona Virus. Allora è tempo che l'esecutivo nazionale intervenga. E' tempo che il coordinamento stato regioni vada oltre le normali convenzioni istituzionali. E' tempo che si operi nell'emergenza, ponendo le basi per una forte e coordinata politica contro l'infezione. Il tempo è poco, il tempo è già scaduto, come tristemente indicano i dati della Lombardia, del Veneto e dell'Emilia Romagna.Bisogna che Angelo Borrelli, responsabile della Protezione Civile, prenda in mano la situazione. Bisogna accorciare i tempi di intervento. In Lombardia è virus ha prevalso, perché è prevalsa l'inerzia. Ora bisogna creare nuovi reparti di terapia intensiva, nuove strutture di cura e profilassi nelle regioni più colpite e fare in modo che in quelle meno colpite si attenui la linea di crescita del numero dei malati. Senza far polemiche abbiamo tre esempi diversi. Uno è la Lombardia in cui il Virus è cresciuto esponenzialmente. Un'altro: il Veneto in cui la crescita del morbo è stata dapprima esponenziale e poi si è fermata. Il terzo è quello della regione Lazio in cui il morbo è stato bene o male contenuto, pur essendo la regione con la capitale la più popolosa del paese e la prima ad aver registrato casi di Corona Virus. Allora siamo uniti, come diceva un cantante, Gianni Morandi. Insieme applicando una politica di contenimento rigorosa, valida per l'intero territorio, se ne può uscire. E' arrivato il momento per Antonio Conte di prendere le redini della situazione, e indicare con forza la direzione che l'intero paese deve intraprendere per superare questo pericolo incombente. Se non ci riuscirà, sarà non solo un suo fallimento politico e della sua maggioranza, ma un danno incommensurabile per tutti i cittadini italiani, Ce la faremo. E' il motto di tutti in queste drammatiche ore. Ce la dobbiamo fare!
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