domenica 8 marzo 2020

L'ITALIA AL TEMPO DEL CORONA VIRUS


EVITARE DI VIAGGIARE?

Premetto una cosa importante, sono consapevole di essere un potenziale produttore di "fake news". Nel senso che non sono né un medico, né un'esperto di calamità che potrebbero danneggiare la vita sociale e la salute delle persone. Allora perché scrivo? Per la semplice ragione che la scrittura mi aiuta a superare le angosce, mi offre la possibilità di far uscire fuori le paure, per poi esorcizzarle in qualche maniera. Ho premesso questo per giustificare le sicure corbellerie che mi accingo ad esplicitare.
Forse in questo momento è il caso di evitare inutili viaggi. Non solo per proteggerci dal virus, ma per proteggere gli altri da noi. E' ovvio che chi scrive, come ognuno di voi che leggete, si reputa sano. Non ho febbre, non ho raffreddore, quindi potrei essere infettato da altri e non certo infettare. Ma reputo assolutamente probabile che come io considero un potenziale pericolo l'accidentale avventore, anche il passate che incontro per strada reputa me un pericolo. Allora come fare a superare le paure? La risposta è evitare di passeggiare, di viaggiare, di circolare in questo momento delicato per l'intero paese. Per evitare di infettarsi con un virus aerobico, cioè che si diffonde nell'aria, è quello di evitare di stare vicino a molte persone. Come indicano le ordinanze del governo bisogna evitare i luoghi pubblici molto frequentati. Soprattutto i luoghi chiusi: i cinema, i teatri, i palazzetti dello sport, ma anche gli stadi, che pur essendo luoghi aperti, comunque impongono la vicinanza con migliaia di persone. La stessa cosa vale per i centri commerciali, i negozi e i supermercati. Ma la cosa da sottolineare è che bisogna evitare ogni tipo di lungo spostamento inutile. Il continuo fluire di persone da una regione all'altra, da un luogo ad un altro, cambia la stessa valutazione che gli organi statuali preposti alla prevenzione devono avere per evitare il propagarsi del virus. Andare via non salva, ma rende difficile il pronto ed efficace agire dei soccorritori. Infermieri e medici vengono spiazzati da un repentino mutare delle popolazioni. Ovviamente al momento è fuori luogo chiedere di restare tutti a casa. Chi normalmente è costretto a viaggiare, è bene che rispetti le interdizioni ministeriali, è bene che si astenga ad uscire o ad entrare nelle cosiddette "zone rosse", ma se non si trova in tali frangenti è bene che faccia la sua vita normale. Gli altri, noi, però dovremmo scegliere di contenerci. Rinunciare a muoversi, se è inutile, Restare calmi, rimanere attaccati al proprio territorio. Agire con la dovuta calma e con spirito di solidarietà comunale. Il morbo si vince facendo con convinzione il proprio compito, servendo la nazione nel proprio ruolo. Certo in questi momenti chi compie un lavoro prezioso e ineguagliabile sono i medici e gli infermieri. A loro va il nostro sentito ringraziamento. Ma ogni cittadino, svolgendo le sue mansioni, anche quelle familiari (di madre, padre figlio figlia e nonni) può essere prezioso al paese.

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