domenica 15 marzo 2020

UNA DOMENICA PARTICOLARE




UN PO' DI CALMA
La domenica con il Corona Virus è anche un giorno per vivere "oltre" le frenesie sociali. Un modo per stare con se stessi, assieme ai propri cari, per riscoprire la bellezza del vivere domestico. A Bari, la città dove vivo, la serata di ieri, 14/03/2020, è stata sfruttata da molti per una bella panzerottata in famiglia. Una piccola nota, se non sapete cosa sono i panzerotti, magari, non è detto, avrete una minore percentuale di colesterolo nel sangue, ma sicuramente vi siete persi una impareggiabile goduria alimentare. Ma andiamo oltre. Dicevo che la serata di ieri, la giornata di oggi, magari anche le prossime venture saranno un momento per rimanere a casa. Un momento per riassaporare intensamente la gioia che produce l'affetto dei propri cari. Anche i dissidi, i piccoli e grandi alterchi, diventano un tangibile segno dell'importanza che ha l'altro nella nostra vita. Il valore superiore che ha un figlio, una figlia, una mamma, un marito, un fratello per noi. Anche litigare, anche confrontarsi dialetticamente, e anche non dialetticamente con l'altro manifestano che siamo vivi e che ci vogliamo bene. Tutto acquista un valore relativo davanti al valore dell'amore. Anche i rissosi alterchi fra bambini diventano un felice ricordo da serbare nella memoria storica familiare, anche se la mamma e il papà comunque metteranno "a posto" i pargoli rissosi. Allora godiamoci la vita, godiamoci la pace familiare, godiamoci i rapporti veri e intensi fra familiari. Non lasciamoci sfuggire l'occasione di sfruttare la calma che ci impone la preponderante e forte virulenza del virus. E' bene approfittare di questa situazione per riassettare, non tanto la propria vita, ma la propria anima. E' il tempo, lo dico principalmente a me stesso, di porsi delle domande radicali. E' tempo di domandarsi il vero senso della vita, delle cose delle azioni che compiano. Io credo che la risposta a queste domande non le troveremo nei Opinion leader della televisione. Non ce le daranno i leader politici, a prescindere se sono bravi o inetti. Non ce le daranno neanche i filosofi, del passato o di oggi, né gli scienziati, anche se il loro impegno è da apprezzare e i loro elaborati da studiare con attenzione. Non ce le daranno nemmeno i medici e i paramedici, che pur si stanno dannando l'anima per tutelare la nostra salute in questo momento eccezionalmente gravoso per loro e pericoloso per tutti. Le risposte che cerchiamo sono negli occhi di un nostro nipote, di un nostro figlio, di una nostra figlia, di nostra mamma di nostro padre. Le risposte vere sono nella sacralità che è l'amore familiare. Di fronte all'emergenza, alla riscoperta del valore profondo della vita quando è messa in pericolo, tutte le domande sulla famiglia, sul valore giuridico di essa e sul suo fondamento legale e formale diventano poca cosa. Tutte le diatribe su famiglia di fatto o su famiglia naturale diventano un argomentazione assolutamente inutile. La Famiglia è colui o colei che ci stringe la mano, è chi ci dice "insieme non abbiamo paura", chi dice "supereremo anche questa". La calma serve anche a questo a riscoprire che il senso delle cose non si cerca nelle gradi filosofie e dottrine, ma nel rapporto inter- relazionale con chi ci sta vicino e ci vuole bene.

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