È evidente che in uno Stato ben ordinato la cura della salute fisica del popolo deve essere al primo posto. Qual è il quadro? La razza italiana, cioè il popolo italiano nella sua espressione fisica, è in periodo di splendore, o vi sono sintomi di decadenza? (Discorso di Benito Mussolini a Montecitorio, Camera dei Deputati, pronunciato il 26 maggio 1927, testo tratto da Antonio Scurati, M. L’uomo della provvidenza, Bompiani editore, Milano / Firenze 2020, p. 277)
Posso dire una cosa?Leggendo questo intervento di Benito Mussolini, ai tempi già Presidente del Consiglio, già capo del fascismo, già "cugino" del re è difficile non apostrofare l'ideologia fascista, fin dalla sua prima esplicazione, come razzista e latrice di una visione in cui ogni differenza fisica e psichica è apostrofata come latrice di male e da combattere. E' l'epifenomeno di un elemento che deve apparire a tutti: il fascismo è ontologicamente nemico dell'umanità, è propugnatore di un mondo che si fonda sull'eliminazione di ogni elemento di diversità che è invece l'elemento caratterizzante della specie umana.
Bisogna ricordare le parole di Alebert Aistain: esiste una razza, quella umana. Ogni diversità non è un elemento separazione, è un arricchimento. Combattere la diversità vuol dire essere contro l'umanità.
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