venerdì 20 luglio 2018

ANCORA VIOLENZA SULLE DONNE




DIGNITA' VIOLENTATA
E' successo a Milano qualche giorno fa. Una ragazza usciva a tarda ora dal locale della movida, Old Fashion. Per puro amor di cronaca ricordiamo che è lo stesso locale in cui è stato ferito il figlio della presentatrice televisiva, Simona Ventura, e dell'ex calciatore, Stefano Bettarini. La donna era un po' brilla. Aveva bevuto molto in quella serata trascorsa con gli amici. Incontra Ahmed Elshebbiny Ahmed Nabawy. I due si conoscono da tempo. L'uomo è un sessantenne nato in Egitto. Vive da oltre trentanni in Italia. Ha moglie e figli. Si procura da vivere facendo il tassista abusivo. La ragazza spesse volte si fa accompagnare da lui, dopo le serate in discoteca. Quello che è successo, però, in una calda serata di giugno è orribile. L'autista, approfittando dello stato di ebrezza della ragazza, approfitta sessualmente di lei. Si avventa sul suo fragile corpo, approfittando del fatto che la giovane aveva scelto di viaggiare sul sedile accanto al guidatore e non di accomodarsi sui sedili posteriori, come è abitudine del fruitore di servizi da tassista.La ragazza è in stato confusionale. Sente a malapena la voce del violentatore che, lasciandola davanti al portone di casa, gli dice: la corsa è gratis. Quale tremendo prezzo è stato invece pagato! Il giorno dopo la studentessa riprende consapevolezza di sé. I suoi ricordi di quella terribile notte si fanno chiari. Va in questura e denuncia l'ignobile individuo, che oggi si trova in stato di fermo. Nessun valore hanno le scuse del maschio che dice di essersi invaghito da tempo della donna. Che dire? Ancora violenza sulle donne. Questo è l'ennesimo episodio di volgare e inumana travalicazione della forza bruta. E' significativo che questo episodio avvenga in concomitanza con una sentenza della Corte di Cassazione che ha reputato, sentenziando su un altro caso di violenza sessuale, che lo stato di ubriacatezza della vittima non è da considerarsi un aggravate per il reo. Approfittare dello stato di non piena coscienza della vittima è da considerarsi ininfluente nel determinare la pena del colpevole, questa è la tesi del tribunale. I fatti, gli episodi, che si susseguono smentiscono la tesi del tribunale. Approfittare del tasso alcolemico della vittima è manifestazione dell'assoluto disprezzo della dignità umana. La violenza sessuale è un reato contro la persona. E' un reato contro l'integrità fisica, psichica e morale della donna. Ogni atto di tal genere deve essere punito. Deve essere chiaro che nessuno può approfittare dello stato, anche momentaneo e voluto dalla vittima (come nel caso di ubriachezza), della vittima senza che paghi con un inasprimento della pena. La violenza sessuale deve essere riconosciuta come male e cancro della società, come reato che lede il fondamentale senso di sicurezza della donna, che non deve sentirsi minacciata in una sfera della vita così sacra e determinante. Deve essere chiaro che chi compie violenza lede un principio fondamentale che considera l'integrità psicofisica della persona un diritto inviolabile. Basta violenza, basta violentatori.

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