martedì 17 luglio 2018

LE PAROLE DELLA PSICANALISI




IL LINGUAGGIO DI FREUD
C'è grande attesa per l'uscita dei 24 volumi della "Revised standard edition of the Complete Psychological Works of Sigmund Freud". Di cosa si tratta? Beh gli addetti ai lavori già lo sanno. Per le persone che come me sono all'oscuro degli studi psicanalitici è necessario ricordare che è l'opera omnia dello scienziato viennese tradotta in lingua inglese. Chi vi scrive non conosce l'opera e il pensiero di Freud, per questo chiedo anticipatamente scusa per gli errori che commetterò e che forse ho già commesso. Ma non si può tacere il lavoro prezioso di Mark Solms, noto psicanalista Sudafricano, che si è impegnato a tradurre nella lingua anglosassone con un linguaggio e con vocaboli contemporanei tutti i libri, i saggi e le lettere del padre della psicanalisi. Il dottore di Città del Capo si era già fatto conoscere con il suo libro "Il cervello e il mondo interno", uno sforzo di conciliare psicanalisi e neuroscienze, un modo per leggere la dottrina freudiana alla luce delle nuove scoperte sui neuroni. Nei 24 volumi in prossima uscita Solms cerca di andare oltre. Cerca di analizzare il testo freudiano e di renderlo fruibile alle nuove generazioni di lettori, oltre che di studiosi. Solms è convinto che il linguaggio freudiano è sempre stato semplice, il gigante di Vienna scriveva per i non addetti ai lavori, sono stati i suoi emuli a tradire lo spirito divulgativo. Per questo Solms rivede interamente la traduzione inglese di Freud operata da una altro grande della psicanalisi anglofona, James Strachey. Questo testo ha ormai cinquantanni. Solms, pur riconoscendone l'altissimo valore scientifico e letterario, mette in evidenza quelli che reputa non solo errori di traduzione, ma veri e propri svarioni di carattere concettuale, che deformano il pensiero freudiano. Alcuni vocaboli sono letteralmente "vecchi". Cioè potevano andar bene nella società americana degli anni '60 e '70 del secolo scorso, ma appaiono incomprensibili ai lettori di oggi. Ad esempio Solms traduce il Einfuhlung freudiano non come "immedesimazione", come nel vecchio testo, ma come "empatia". Dando così un connotato emozionale al rapporto interelazionale, presente nel tedesco di Freud, ma perso nella precedente traduzione anglofona. Insomma il lavoro di Solms vuole essere una ricerca dell'umanità di Freud quale persona oltre che scienziato, un modo per scoprire i sentimenti del viennese oltre che le nostre tensioni. A proposito! Non si può non notare che quelli che nella pristina versione erano gli "istinti" ora sono stati tradotti da Solms "tensioni". Si vuole sottolineare che ciò che spinge l'uomo e la donna ad sentire, ad agire e a relazionarsi non sono animaleschi moti corporali, ma una pulsione non solo a cercare la propria soddisfazione personale, ma anche a incontrare l'altro, quasi che la tensione si verso il proprio prossimo.

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