CENERE E DOLORE
L'Attica brucia. La regione dove è nata l'arte retorica, il bel parlare, dove è nata la filosofia, la culla del pensiero occidentale, è rimasta avvolta da una coltre di fiamme. E' successo ieri 24/07/2018. Si perché l'incendio è avvenuto a pochi chilometri da Atene. Una città di villeggiatura, non per ricchi stranieri ma per cittadini ellenici, Mati, ormai non esiste più. E' rimasta sepolta dalle ceneri prodotte dalla combustione delle centinaia di pini che, fino a pochi minuti prima la abbellivano. Il bilancio è tragico, si contano oltre cento morti arsi vivi. Le fiamme si sono viste distintamente ad Atene. Il cielo del Partenone e dell'acropoli si è tinto di rosso, sconvolgendo i turisti. La notte è stata di paura e di terrore. La gente non sapeva dove fuggire. I vicoli stretti e le stradine della cittadina balneare si sono rivelate una trappola micidiale. I mezzi dei vigili del fuoco non potevano giungere sui luoghi dell'incendio, la popolazione non poteva scappare. Le polemiche si sono fatte aspre. Quel villaggio non doveva essere così concepito. Sul banco degli imputati sono i governi di destra dell'ultima decade del XX secolo e della prima del XXI che hanno permesso l'urbanizzazione selvaggia di quei luoghi, ma anche l'attuale governo Tzipras che non avrebbe messo in atto adeguate strutture di emergenza pur consapevole che il vento forte che spirava da giorni nelle acque prospicienti il Pireo (il porto di Atene) poteva essere latore di una tale tragedia. L'Unione Europea ha reagito prontamente. Si è mossa solidale verso la Grecia. La Croazia, la Francia, la Spagna, la Germania hanno mobilitato elicotteri e Canader per spegnere gli incendi. L'Italia ha mandato due aerei spegni incendi. Una risposta solerte, che appare una volontà di superare le divergenze e le cattiverie prodotte dalla crisi economica. la Grecia non appare la cattiva che ha prodotto la crisi dell'Euro, taroccando i conti pubblici. E' la sorella martire travagliata dagli incendi. La Spagna e la Francia, affiancati dalla Croazia, si sono dimostrate le nazioni custodi del Mediterraneo, il loro potenziale militare è stato utilizzato per fronteggiare l'emergenza Grecia. La notte è passata. I fuochi sono quasi del tutto spenti. Il bilancio è tragico. Tanti, troppi morti ci sono stati. Ma la speranza è una, l'Europa può fronteggiare le emergenze. Sono tanti che vedono nella nascente triarchia (Spagna, Croazia e Grecia) una risposta alle emergenze del mare Mediterraneo, con l'Italia quale valido supporto. I villeggianti greci che si gettavano in mare per fuggire dalle fiamme sono stati paragonati da molti ai migranti, è vero come gli ellenici sono stati salvati dalle fiamme dalla multiforce europea, anche il destino dei naufraghi del mare potrebbe essere diverso se la Spagna e la Croazia prendessero le redini del controllo del mare che un tempo "era nostro"
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