IL PUGNO DURO DEL GOVERNO
Ieri l'Austria ha deciso di chiudere i propri confini con l'Italia. Non è la prima volta che accade. Il governo di Vienna ha in passato provato a chiudere le frontiere. La novità è che ha a Roma un governo amico. In passato Vienna ha provato a chiudere i confini, ma la pervicace cocciutaggine dei governi di sinistra italiani gli ha imposto di rispettare Shengen, il trattato europeo che impone la libera circolazione di persone oltre che di merci fra un paese e l'altro della UE. Con Salvini, ministro degli interni italiano, la pacchia è finita per i migranti. Dovranno restare in Italia senza alcuna speranza di raggiungere i paesi del Nord Europa. Niente ridicole "ricollocazioni", i migranti resteranno in Italia. Al Consiglio dei ministri Europei, tenutosi domenica scorsa, si è scelto questa linea. Il Presidente del Consiglio italiano, Francesco Conte, ha dichiarato: gli altri capi di stato li ho bullizzati. Come dire ho imposto io la chiusura dei confini interni alla UE, ho imposto io che la Germania della Merkel, l'Austria di Sebastian Kuntz, sprangassero le porte ai migranti provenienti dall'Italia. Gli effetti della vittoria di Conte già si fanno sentire. La polizia austriaca ha schierato le sue forze dell'ordine, sono in assetto antisommossa pronte a fermare chiunque provenga dall'Italia. Tutto è pronto per chiudere le frontiere. Intanto il cosiddetto gruppo di Visengrad, cioè i governi polacco ungherese Ceko, ringrazia Salvini. Grazie a lui e al premier Conte la logica delle "quote", cioè la ridistribuzione dei migranti fra i vari stati europei è saltata.
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