SCOPPIA LA PACE
E' finita finalmente. Il leader etiope, Abiy Ahmed, e quello eritreo, Isaias Afwerki, hanno firmato ad Addis Abeba un trattato di pace che ha segnato quasi vent'anni di storia del Corno d'Africa. La guerra scoppiò nel 2000 all'indomani della dichiarazione di indipendenza dell'Eritrea, fino ad allora parte integrante dello stato etiope. Il conflitto è coinciso con una siccità paragonabile a quella che colpì quelle stesse terre negli anni '80 del secolo scorso e che spinse Bob Gendolf, notissimo cantante, a organizzare il famosissimo live aid for Africa a cui parteciparono le più importanti stelle del pop mondiale. Questa volta la siccità non ha portato solidarietà, ma solo guerra e dolore. La popolazione, provata dalla carestia, ha anche dovuto subire le angherie e le violenze degli eserciti. Dopo quasi vent'anni tutto è finito. I milioni di profughi che oggi vivono in Kenya potrebbero tornare. Addis Abeba, la capitale etiope ove si sono firmati gli accordi di pace, è in festa. Un corteo di un milione di persone ha letteralmente invaso la città. Le bandiere delle due nazioni sono state sventolate contemporaneamente. Certo che questo nuovo assetto politico potrebbe cambiare radicalmente la storia del continente nero. Il Kenya ad esempio potrebbe liberarsi delle tensioni etniche e religiose che caratterizzano il suo momento storico, grazie al rientro dei profughi o comunque all'affievolimento delle tensioni etniche. Ricordiamo che il paese keniota ha subito diversi attentati ad opera del terrorismo islamista eritreo, rinvigorito dagli anni della guerra. Nel nostro paese si fa fatica a capire cosa sta succedendo in Africa. Anche l'Italia potrebbe trarre benefici, ricordiamo che alcune delle migliaia di profughi che cercano di passare lo stretto di Sicilia sono etiopi. Le tensioni politiche e i cambiamenti climatici stanno creando esodi di milioni di persone, non solo nel Corno d'Africa. La pace potrà portare un po' di serenità in quei luoghi martoriati, ma nulla potrà cambiare in meglio se non ci sarà un moto solidale che coinvolga l'intero pianeta. Intanto le Organizzazioni Non Governative, le ONG, rimangono le uniche associazioni che si impegnano a dare assistenza sanitaria, ad avviare progetti industriali e di inserimento al lavoro in Africa. Si occupano di salvare vite umane. Invece di essere apprezzate per il loro impegno per la tutela della vita, vengono continuamente insultati da una società occidentale ed europea sempre più insensibile verso coloro che soffrono.
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