MORTI BRACCIANTI
E' successo a Stornarella, una località in provincia di Foggia non molto lontana dal lago di Lesina. Un furgoncino che portava a casa dei braccianti, dopo una giornata di duro lavoro nei campi di pomodori, si è ribaltato ad un incrocio. Il bilancio è tragico: dodici morti, tutti con origini africane. Ad un incrocio fra una strada di campagna e la Strada Statale 16, l'asse viaria dell'anas che segue da nord a sud le rive dell'Adriatico, un Tir ha violentemente tamponato un furgoncino che trasportava raccoglitori di pomodori. Siamo al giorno 06/08/2018. La dinamica dell'incidente dev'essere ancora chiarita.Quello che è certo che il furgone stava tornando alla baraccopoli che ospita centinaia di extracomunitari in estate, persone che cercano lavoro nelle campagne pugliesi.Un camion l'ha tamponato facendo slittare sul manto stradale per centinaia di metri, per poi fargli finire la corsa sul muro di cemento che delimita la carreggiata. Insomma ancora una volta il lavoro nei campi in Puglia genera morti. Come l'anno scorso, i decessi a causa del lavoro agricolo sono altissimi. Malgrado la legge anticaporalato voluta dell'ax ministro dell'agricoltura Martina, non sembra diminuire il fenomeno di sfruttamento. Anche i giovani morti ieri erano reclutati secondo le antiche e crudeli leggi dei caporali. E' tempo di dire basta. E' tempo di reagire con l'impegno e con la solidarietà contro queste forme di sfruttamento. Non è giusto morire di lavoro, non è giusto morire per riempire cassette di pomodori sotto un sole rovente. Bisogna reagire alla violenza che caratterizza la nostra cultura. Basta sfruttamento, basta umiliazione e violenza. Sempre più la nostra società punisce i più deboli. Che siano i braccianti della capitanata, che siano le donne oggetto di violenza, che siano i migranti siciliani o laziali bastonati dalla furia xenofoba, è ora di costruire un ponte solidale. E' ora di riconoscersi esseri umani che vivono con altri esseri umani. Basta odio, basta rancore, basta indifferenza cinica verso la sofferenza altrui. Gli episodi di razzismo che si sono registrati in Sicilia, in Campania, nel lazio e in molte altre parti d'Italia ci devono essere da monito. Una società che discrimina e fa violenza sul diverso non può considerarsi degna di questo nome. Bisogna ridare dignità a tutti. Bisogna garantire che chi vive e lavora nel nostro paese, prescindere da quale nazionalità abbia, sia nelle condizioni di vivere la vita senza subire sopraffazioni. cambiare è possibile. Cambiare il concetto che si ha di lavoro. Non sfruttamento dell'uomo sull'uomo o sulla donna, ma strumento per costruire una vita collettiva migliore. Piangiamo i morti di Stornarella. Piangiamo i raccoglitori di pomodori morti in un incidente stradale, ma pensiamo anche a costruire una società migliore, più inclusiva.
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