martedì 14 agosto 2018

ROSSO TIZIANO




MA COME PORTI I CAPELLI BELLA BIONDA?
Konrand Emil Bloch è uno scienziato biochimico. E' nato in Germania nel 1912. Assieme alla sua famiglia è dovuto emigrare negli Stati Uniti negli anni '30, perché ebreo sfuggiva alle leggi razziali del regime nazista. In America Bloch ha compiuto tutti i suoi studi di chimico del corpo umano. Ha scoperto, ahi noi, il colesterolo, una delle cause per cui vi sono infarti ed edemi. Per questa ragione ha ottenuto nel 1964 il premio nobel della medicina. Dopo decenni di successi e di riconoscimenti internazionali, è andato in pensione. Appassionato di arte rinascimentale, ha deciso di concludere la propria vita nelle campagne venete. Lì fra ville e cittadine rinascimentali ha scoperto l'estro di Tiziano. Il pittore Cinquecentesco che meglio di tutti ha saputo rappresentare i fasti della Repubblica di San Marco. Bloch è rimasto affascinato dalle bellissime matrone venete rese immortali dalla pittura. Lo scienziato, guardando i ritratti di signora, è rimasto colpito dal fatto che evidentemente tutte le donne raffigurate erano tinte. I tratti delle matrone erano evidentemente quelli di brune prosperose, dalle sopracciglia ai colori degli occhi era evidente che il colore naturale dei loro capelli fosse scuro. Ma le loro chiome erano bionde, di un colore particolare che la storiografia dell'arte denominerà "rosso Tiziano", per il fatto che questo biondo era particolare, tendente al rossiccio ed era quasi "la firma" del pittore. Bloch si sofferma sul dato oggettivo che era costume condiviso delle dame di alta società veneta portare quella acconciatura e quel colore di capelli. Da buon scienziato biochimico studia le componenti basiche che potrebbero aver prodotto quella particolare tintura. Assieme a Manlio Brusatin, uno storico dell'arte di origine svizzera. ha girato tutte le chiese venete, le ville, i musei del mondo che ospitano le opere del Tiziano. E' arrivato alla conclusione che le donne utilizzassero dei "perossidi", sostanzialmente dei solventi chimici naturali recuperabili in alcuni tipi di terriccio, per sbiancare, per rendere biondi, i loro capelli. Un'operazione lunga e complessa che richiedeva ore di snervante attesa, le giovani venete si coprivano per ore i capelli con pesanti coperte di lana per poi riversare su di esse un intruglio fatto di terra, erbe e sterco di animale, che regalava il colore biondo ai capelli. Lo scienziato ricostruì in laboratorio la complessa mistura che rendeva i capelli biondi. Alla sua morte, avvenuta nel 2000, lasciò un sapiente scritto sul tema, intitolato Blondes in venetian Paintings.. and Other Essay in Biochemistry. Purtroppo non ancora tradotto in italiano. La domanda è perché le donne si facevano bionde? Una delle risposte possibili è la ricerca del bello come sinonimo di eccezionale. Anche Venere e Giunone nell'arte Greca Classica erano spesso raffigurate come bionde. In una società in cui avere i capelli scuri era la regola, l'eccezione è sinonimo di bello. Ovviamente non sempre è così. Il rosso, il rosso malpelo, nella cultura medioevale e in generale occidentale è spesso sinonimo di diavolo, di male. E' d'uopo in ogni cultura avere diversi canoni. L'eccezionale, il raro, l'unico può essere sinonimo di male, di ribrezzo, di corruzione, oppure sinonimo di aristocrazia, nobiltà e bellezza. Il biondo è in questo caso sinonimo di femminilità e di facondia. Urge notare come la società veneta aveva già assimilato i costumi e i modi di oggi. Anche allora come adesso, si costruivano i canoni di bellezza e si faceva di tutto affinché ci si assomigliasse. Non è un caso che il parrucchiere, in quei secoli prendeva il posto del più vile barbiere, chiamato semplicemente ad usare le forbici per tagliare le chiome e di conseguenza chiamato mastro cesurico, come un semplice potatore di vigne. Un ultimo appunto. Anche il Cristianesimo ama raffigurare Gesù come biondo. Il Redentore era un semita. E' difficile, anche se non impossibile, che fosse alto e biondo. Noi non sappiamo le sue fattezze. Una cosa è certa: l'alta statura e le fattezze del biondo sono da sempre sinonimo di regalità e nobiltà. Quindi non appare incomprensibile capire il motivo per cui anche nel Mediterraneo si raffigurava "Il re dei Re" come alto e biondo, in virtù di un canone allegorico che poggia le sue basi in una cultura millenaria. Insomma non basta l'assunto "gli uomini preferiscono le bionde" per capire i motivi della tintura, dietro ci sono esperienze culturali di intere civiltà.

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