martedì 28 agosto 2018

SANTA ROSALIA


LA SANTUZZA

I palermitani chiamano la loro santa patrona, Rosalia, con il vezzeggiativo di Santuzza. E' indice del rapporto familiare con la vergine siciliana. Chi vive nel capoluogo siciliano ha un rapporto di venerazione, ma anche affettivo, con la donna che la leggenda vuole abbia più volte salvato l'intera isola siciliana dalla peste. La biografia di Santa Rosalia è piuttosto incerta. E' sicuramente parte di una nobile famiglia normanna. Ricordiamo che i normanni intorno XII secolo strapparono la Trinacria dalle mani mussulmani e vi fondarono un regno che con alterne fortune durerà secoli. Le fonti storiografiche indicano nel 1130 l'anno in cui nacque Rosalia. Componente della famiglia Sinibaldo, direttamente imparentata con Ruggero II d'Altavilla, il primo re di Palermo e fondatore del Regno palermitano. Il monarca amava particolarmente Rosalia, la considerava una figlia, per questo motivo aveva pensato di farla maritare con il nobile conte Baldovino, uno dei suoi più valorosi condottieri. Da quel momento la sposa prescelta vive dei forti turbamenti. Si chiude in convento per pregare, per essere illuminata dalla grazia divina. Il re vorrebbe che convolasse presto a nozze. Ma una visione angelica lo fa desistere. Un angelo gli mostra Rosalia quale rosa senza spine, quale fonte di gioia per la sua terra, riparo dal dolore e protezione da ogni pericolo. A Rosalia gli viene concesso di vivere da eremita, presso il rupestre monastero del Santissimo Salvatore. Lì morirà in pace e solitudine. Ma il culto di Santa Rosalia si affermò nel 1625. La Trinacria intera era affetta da "grande morbo", la peste.I Lazzaretti erano pieni. I bambini, orfani, si aggiravano piangenti nelle vie di palermo. Non vi erano più differenze di ceto e di reddito, tutti erano infetti dalla terribile epidemia. Allora l'intera città si rivolse alla Santa della Montagna, la santa che riposava sui promotori prospicienti Palermo. Il Cardinale del tempo, Giannetto Doria, prese le reliquie della santa che erano deposte nella chiesa a lei già dedicate e le condusse, in solenne processione, per le strade cittadine. I malati guarivano. La peste non si diffondeva più. Il miracolo era avvenuto. Da allora Santa Rosalia è la patrona della città. Ha spodestato tutti i santi precedentemente venerati, perfino sant'Agata, pur amata. Si dice che quando l'attuale sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha voluto un convegno storico- teologico sul primo patrono di Palermo, San Benedetto il Moro, un masso si stacco dal Monte Pellegrino, luogo in cui Santa Rosalia si ritirava a pregare. Fu interpretato come un segno di sdegno della santa, gelosissima della sua città, il convegno non si fece più. La credenza popolare dice che Santa Rosalia, qualche anno fa, sia apparsa sullo stadio della Favorita durante una partita di calcio, facendo il miracolo e salvano la squadra locale di calcio dalla serie B. Insomma quando Palermo è in difficoltà, ci pensa lei. Palermo, la Sicilia, l'Italia intera aspetta da lei il miracolo dei miracoli, Santa Rosalia fai sparire la mafia. Siamo certi che Santuzza farà anche questo.

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