LA GROTTA DI MONTESINOS
Siamo nella Mancia. Il prode Don Chisciotte decide di cimentarsi in un'altra delle sue avventure. Su un suggerimento di un poeta incontrato per la via, visiterà la caverna di Montesinos. Un luogo incantato, ove vivono per l'eternità alcuni valorosi paladini e le loro splendide dame. Per un sortilegio sono rimasti chiusi in quell'antro, la perfida fattucchiera Morgana, sorella crudele del sommo mago Merlino, li ha chiusi per sempre in quell'antro della Spagna. Il prode Cavaliere dalla Triste Figura, questo uno degli appellativi di Chisciotte assieme a cavaliere dei leoni, decide di scendere nel cuore della terra per porre fine all'incantamento. Grazie all'aiuto del suo fido scudiero Chanco Panza, si imbraca con una corda e scende in un pozzo che è l'unico contatto con l'esterno di questo mondo incantato che si accinge a visitare. Lì visita i paladini addormentati che hanno partecipato alla battaglia di Roncisvalle, in cui il possente esercito dell'imperatore Carlo Magno ha combattuto valorosamente contro i mori. Un appuntino: in realtà i guerrieri franchi furono battuti da cristianissimi Baschi in quella tenzone, in cui morì il valoroso Orlando, ma si sa la fantasia dei poeti..Don Chisciotte nella caverna incontra Duradate che ha visto morire a Roncisvalle il suo amico Montesinos, il quale, prima di spirare, gli ha chiesto di portare il suo cuore alla sua amata Belerma, in Francia. Al momento del commiato alla avita dell'amico il cavaliere compie il suo triste compito. Con la spada, che ha brandito conto gli infedeli, strappa il cuore dal petto dell'amico fraterno e lo porta alla donna. In quel momento il corpo di Duradante si trasforma, quale miracolo divino e dell'amore, in fiume. La passione del Cavaliere per l'amata diventa acqua che disseta la popolazione iberica. Ma la storia non termina. Dopo innumerevoli avventure Durandante ottempera alla sua missione. Consegna il cuore dell'amante all'amate. Essa sconvolta dal dolore spira. Ma il sortilegio della maga Morgana, la trasporta nella caverna in cui sgorgano le sorgenti del fiume nato dalle spoglie mortali dell'amato. Da quel momento l'eternità del loro essere è rinchiusa in quell'antro. Le acque di Montesinos varcano ponti, creano caverne, vagano alla ricerca dell'amata, perché non riescono a scorgerla mentre piange la sorte dell'amato anche essa prigioniera della grotta. Don Chisiotte non può far nulla per liberare da una catena amorosa così forte i due disperati. Quando risale dalla caverna, non può che raccontare il tremendo sortilegio, paragonando la grazia di Belerma, l'amata si Montesinos, alla sua domina, signora del suo cuore e della sua anima, Dulcinea del Toboso.
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