SCONVOLTO!
La centralità della persona umana nel pensiero è fondamentale. Davanti al degrado e allo sfilacciamento del pensiero occidentale e del pensiero globale, l'unico punto fisso, l'unico architrave, a cui reggersi e l'uomo, l'essere umano nella sua singolarità. Nessuno deve far del male al proprio prossimo. Il motto evangelico "non fare agli altri quello che non vuoi fosse fatto a te" è il principio allo stesso semplice e difficile d'attuare che dovrebbe essere perseguito da tutti. Jean Paul Sartre ha fondato il suo pensiero proprio su questo assunto. Le cattedrali Culturali, le grandi scuole filosofiche, sono nulla davanti al valore infinito del singolo. Quello che conta è il rapporto IO - TU. Il rapporto interpersonale. Quello che è successo in questi giorni va nel senso opposto a questo assunto. Le aggressioni ad esseri umani avvenute nel nostro paese sono diventate pretesto per avvalorare un'ideologia, se non addirittura per far propaganda a dei partiti politici. L'esempio di Daysi, la giovane atleta lombarda colpita ad un occhio, è lampante, Io stesso avevo scritto che si trattava di un gesto fomentato dal leghismo strisciante, oggi invece si scopre che a lanciare l'uovo sul viso della giovane è stato il figlio di un consigliere PD. Ciò è l'epifania della complessità della vita e dei gesti umani. Nessun evento, nessuna persona, si presta ad essere semplice conferma di un assunto mentale già confezionato. Al momento non so le motivazioni per le quali dei ragazzi di Moncalieri, fra cui ripetiamolo il figlio di un esponente del Partito Democratico locale, hanno lanciato un uovo nell'occhio della giovane atleta Daisy. Forse c'è un movente razziale, la giovane è di origini africane, forse no. Forse volevano fare solamente una goliardata. Forse volevano utilizzare l'evento per fare propaganda politica. C'è qualcuno che ha addirittura pensato a una messa in scena, con la complicità della donna. Io francamente non so. Quello che è è certo che questi episodi degradano la persona ad un oggetto, a uno strumento, per raggiungere un fine. Si è scordata la massima kantiana che impone di non considerare mai l'altro un mezzo, uno strumento. Non bisogna dimenticare che gli episodi di intolleranza e di violenza feriscono persone. La bimba rom colpita da un proiettile di gomma a Roma, era prima di tutto una persona e poi una zingara. Il ragazzo picchiato fino alla morte in Sicilia era prima di tutto un uomo, poi un migrante. Questi episodi di rabbia e di violenza mi sconvolgono. Non è una questione ideologica, non è una questione di partito, rispettare il principio "non fare agli altri quello che non vuoi che fosse fatto a te". E' una questione di spirito di umanità. Non importa se gli assalitori di Daysi, se gli assassini di Macerata, altro triste episodio, siano motivati da ragioni razziste e politiche, importa che hanno violato l'integrità della persona, dell'altro, per questo vanno condannati e va deprecato il loro comportamento.
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