RICORDARE CHI NON C'E' PIU'
Oggi è una data triste. In una mattinata newyorchese di diciotto anni fa due aerei di linea si schiantarono sulle Torri Gemelle, i due grattacieli simbolo della città di New York. Ben presto si scoprì una tragica verità. I due aerei erano stati dirottati da due criminali, al fine di portare morte e distruzione nella città simbolo degli Stati Uniti. Oggi, a distanza di quasi due decenni, siamo chiamati a piangere le migliaia di vittime, le persone che sono morte, a seguito di quel folle atto. Siamo chiamati a chiederci del perché la mente umana possa fare scelte così drammatiche e crudeli. Perché quei due giovani uomini, che hanno dirottato gli aerei, hanno deciso di porre fine alla propria e all'altrui vita. Può la radicalità religiosa giustificare l'omicidio? Può l'interesse politico giustificare la morte? Può l'oppressione, presuntamente o effettivamente subita, giustificare giustificare il terrorismo? La risposta è e deve essere:no. Nessuno è giustificato ad uccidere. Homo Homini Deus, dicevano i latini. Ogni essere umano deve essere per il proprio prossimo una divinità, quindi è sacro ed intoccabile.Ricordiamo che uno dei due veivoli doveva finire sul Pentagono a Washington, ma cadde prima dell'impatto, forse abbattuto dalle forze aeree americane, ma questa ultima affermazione e stata smentita dall'esercito statunitense. Il gesto di Mohamed Atta ed i suoi sodali, che hanno dirottato tre aerei e hanno ucciso migliaia di persone è di una disumanità sconcertante. Il Corano è esplicito nel condannare chi uccide persone innocenti e inermi. Appare paradossale che queste tristi figure hanno fatto omicidi in nome di Allah. Chi usa la violenza usa Dio, un qualsiasi dio, per giustificare i suoi crimini è solo un mistificatore. "Deus vult" dicevano i Crociati per giustificare la guerra. "Dio è con noi" diceva Adolf Hitler, per spiegare a se stesso e al popolo la sua brama guerraiola ed omicida. Ora basta! L'umanità non può giustificare il male. Deve Fermare questi pazzi che uccidono il prossimo. Siano capi di stato, capi tribù, capi politici porre un freno alla loro azione deve essere l'obbiettivo dell'intera umanità. La violenza si ferma con la pace, l'integralismo si ferma con il dialogo. Chi uccide deve essere condannato e punito dai tribunali, la sua ideologia di violenza deve essere con l'idea di umana fratellanza. Niente guerre, niente omicidi, niente stragi questo è l'obbiettivo che deve essere comune a tutti noi. Non ci devono essere più bambini che piangono, donne che soffrono, uomini che vivono immani sofferenze a causa del proprio prossimo. Ciò deve avvenire in ogni parte del mondo. La pace deve regnare in Africa, in Europa, in America, in Australia, insomma in ogni angolo della terra. Dobbiamo vivere in pace per onorare la memoria di quelle vittime morte a New York per il folle piano di terrore di pochi criminali.
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