lunedì 2 settembre 2019

AMERICA FIRST


LA SCELTA DI TRUMP
Doveva essere il declino degli Stati Uniti come unica potenza mondiale economica. Doveva segnare l'incoronazione della Cina come nuova regina dell'economia. Questa epoca doveva segnare l'abisso per l'Occidente e la vittoria dell'Oriente. Invece le scelte del presidente Donald Trump hanno portato a far guadagnare la borsa di Wall Street in maniera vorticosa segnando record di crescita nel 2019. Il dollaro è ritornata ad essere la moneta più sicura in cui investire. La Sterlina inglese alle prese con la brexit è sempre meno conveniente come forma di investimento. L'Euro si è indebolito a causa delle crisi delle finanze pubbliche nazionali e le incertezze causate da una stentata crescita dell'economia continentale. Insomma mentre il resto del mondo declina, gli USA crescono a un ritmo del 2% annuo. Gli effetti di questo scenario? Donald Trump riuscirà a riportare l'America First, al primo posto? Come aveva promesso in campagna elettorale. I dati sembrano dargli ragione. La sua politica commerciale già da domani tasserà il 97% dei prodotti "made in China", si parla di un business di 500 miliardi di dollari all'anno. Una scelta che potrebbe in primo acchito portare ingenti entrate alla tesoreria americana, permettendo investimenti a medio e lungo termine per servizi e infrastrutture. A lungo termine invece potrebbe soffocare l'economia espansiva asiatica favorendo le industrie americane. Un doppio successo per Washington. Trump, presidente Repubblicano, potrebbe essere in grado di favorire gli investimenti verso il welfare e allo stesso tempo favorire le imprese nazionali garantendogli ingenti profitti. Al momento Wall Street sembra credergli. Le cedole degli azionisti stanno crescendo e di conseguenza sono sempre più coloro che vogliono guadagnare a New York. Forse la Cina dovrà finalmente abbassare quelle barriere commerciali e fiscali che rendono così difficile un vero intercambio fra Asia ed Occidente. Trump riuscirà ad imporre la parità nell'interscambio commerciale. Se non vuoi, Cina, che l'America ti chiuda la porta, apri la tua ai suoi prodotti! Questo sembra il monito di Donald Trump. Certo che l'ascesa economica cinese è legata anche a un suo presunto essere parte del mondo in via di sviluppo, questo status Trump è deciso a negarglielo. Vuole che la Cina sia alla pari nelle importazioni come nelle esportazioni con ogni paese sviluppato, tanto più, ovviamente, con gli USA. Trump sta vincendo, sta vincendo la sua tesi, lo dimostrano i dati economici e i mercati finanziari. Forse questo rende possibile una sua riconferma alla Casa Bianca.

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