domenica 10 gennaio 2021

PARLANDO DI COSTITUZIONE

 


NOTE A MARGINE DELL’ARTICOLO 92 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

“Il governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.

Il presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo i ministri”

L’articolo 92 della Costituzione Italiana è il primo dei quattro articoli, gli altri tre sono i successivi 93, 94 e 95, dedicati al Governo della Repubblica e al suo funzionamento. Fanno parte del titolo III della 2 parte della Carta Costituzionale. Tutta la 2 parte, ricordiamolo, è interamente dedicata a dettare e regolamentare le norme che riguardano tutta l’architettura dello Stato Repubblicano Italiano.

In questi mesi(questo testo è stato scritto il 10/01/2021) in cui ha imperversato l’epidemia il ruolo del governo è stato decisivo per gestire l’emergenza. L’attuale Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha utilizzato strumenti propri di natura normativa per gestire la crisi. Sono gli ormai noti Decreti del Presidente del Consiglio, che normalmente hanno un mero ambito regolamentario e sono subordinati alle leggi, in una rigida gerarchia normativa, anche essa stabilita dalla Costituzione Italiana, ricordiamo la sezione II della seconda parte della Legge Fondamentale Italiana, dedicata alla formazione delle leggi, che, come è giusto ricordare, l’artico 70 della nostra carta attribuisce collettivamente alle due camere i cui rappresentanti sono direttamente eletti dal popolo, la Camera dei Deputati e il Senato. Allora appare chiaro che la scelta di Giuseppe Conte di utilizzare norme regolamentarie è una forzatura del normale andamento della dialettica fra poteri dello stato. È un voler far proprie prerogative che normalmente sono del parlamento. Questo in forza dell’oggettivo stato di necessità. Che, come vede la dottrina concorde in materia, è certamente “fonte di diritto”, cioè è giustificazione dell’agire del governo, in apparente prevaricazione delle competenze delle Camere. Perché apparente? Perché come si evince dal Secondo comma dell’articolo 72 il governo può adottare, in casi di necessità ed urgenza, sotto sua responsabilità provvedimenti provvisori con forza di legge. Ecco in caso di emergenza il Governo, non solo ha la facoltà, ma anche il dovere di agire repentinamente applicando misure che hanno forza di legge. La costituzione fa riferimento ha misure che sono considerate fin dalla nascita dello stato italiano ordinarie: i decreti legge. Fin dal 1861 il governo italiano, allora monarchico, utilizza questo strumento giuridico per provvedere alla conduzione della comunità nazionale. Anzi, bisogna dirlo, durante il periodo regio i decreti avevano tempo 6 mesi per essere approvati dalle camere, oggi solo sessanta giorni. Ma quelli di Conte non sono Decreti Legge, ma decreti del Presidente del Consiglio, cioè non sono espressione della volontà collegiale del Governo (decreti e proposte di legge), ma di quella propria di un organo monocratico come il Presidente del Consiglio. Appare allora chiaro che l’emergenza epidemica ha giustificato atti che vanno oltre l’ordinaria amministrazione e determinato un ordinamento emergenziale.

Il Presidente del Consiglio, il ministro della sanità, Roberto Speranza, Il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, hanno creato una vera task force dell’emergenza che ha scientemente scavalcato le ordinarie prerogative governative. In virtù della nascita di questo stretto coordinamento sono nati i famosi DPR (Decreti della Presidenza del Consiglio) che sono diventati noti a tutti, e, non solo cosa ben più importante, hanno segnato la vita quotidiana di noi tutti. Sono i DPR che ci hanno imposto il coprifuoco. I Dpr hanno deciso il lockdown. I dpr hanno sostanzialmente regolamentato la vita quotidiana di tutti. Solo dopo questi provvedimento sono diventati Decreti Legge, firmati del Presidente della Repubblica e approvati dalle camere e quindi diventati legge dello Stato. Allora dobbiamo avere contezza che la scelta del Governo Conte è stata sospinta dall’emergenza. Abbiamo sotto gli occhi cosa successe in prima vera. Ad esempio la Lombardia era sotto shciok. Il povero Presidente Regionale Attilio Fontana aveva il compito di controllare e gestire l’incedere del morbo nella sua regione. Chiamò l’eroe della destra, il simbolo della rinascita, Guido Bertolaso, quello che ricostruì l’Abruzzo terremotato per volere di Silvio Berlusconi e fu perseguitato dai giudici. Bertolaso si ammalò come molti collaboratori di Fontana, allora l’immagine del governatore disperato e piangente rimarrà per sempre il simbolo della buona politica della destra italiana e , allo stesso tempo, il simbolo degli effetti tragici della pandemia. In forza di questo evento tragico, in virtù che la regione più ricca del paese, era in balia di se stessa e senza una reale guida politica regionale, il governo Conte intervieni’ perentoriamente con i DPR. Ora se abbia fatto un atto incostituzionale non è nemmeno da considerare come ipotesi. L’emergenza ha giustificato l’azione del governo, come ha stabilito recentemente la Corte Costituzionale. Ma rimane il dubbio se tali azioni siano l’espressione di un potere autoritario troppo marcato. Forse è giusto che l’azione governativa abbia un supporto dialettico da parte degli organi parlamentari oltre che dei governi regionali.

Oggettivamente l’andamento epidemiologico in Italia è tutt’oggi preoccupante. Non bisogna però celare che altri stati, come gli Usa, la Germania e l’Inghilterra, hanno statistiche uguali se non, addirittura, più allarmanti delle nostre rispetto al diffondersi del morbo. Quello che è certo è che è necessario il ordinamento di tutti gli organi dello stato. Non deve fare tutto da solo il Governo nazionale, e tantomeno il Presidente del Consiglio, è bene la compartecipazione nelle decisioni delle Regioni e dei Comuni. Ma è bene e indispensabile che ha partecipare alla formazione della politica nazionale sull’emergenza siano anche gli scienziati, i dottori e gli infermieri, i milioni di volontari che a vario titolo si spendono per tutelare il bene collettivo della salute. Solo insieme si può vincere la malattia. Solo insieme si può scongiurare il diffondersi del virus. Oggi abbiamo un’arma dirimente per vincere, il vaccino. Bisogna usarlo con efficacia e convinzione. Il Corona Virus deve essere in procinto di essere scacciato, è una sfida da cogliere non solo dal parte del Governo Nazionale o locale che sia, ma anche da tutti noi.

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