LA VITA INSIEME
Ieri, 24
maggio, è stata la giornata regionale pugliese dedicata ai diversamente abili.
Un momento di riflessione voluto dal presidente regionale, Michele Emiliano,
dal Consiglio regionale della Puglia, e dal garante della disabilità, Giuseppe
Tulipani, purtroppo recentemente scomparso. E' da diversi anni che la giornata
è un momento conviviale e allo stesso tempo di riflessione su quale sia la
strada migliore per procedere verso una comunità che non lascia indietro nessuno, ma che valorizza le
capacità di ognuno. Questo 24 maggio è stato diverso dagli altri. Il Corona
Virus non ha permesso incontri pubblici. Il lutto per l'assenza di Giuseppe
Tulipani, ha colpito tutta la regione, le sue componenti sociali fatte di
uomini e donne. Ma la voglia di stare insieme è la caratteristica che più
brilla. L'esempio di Giuseppe, Pino, volto non solo all'aiuto ma anche alla
valorizzazione di ogni singolo essere umano, soprattutto se in difficoltà, ci
deve essere da sprone. L'istituzione regionale pugliese, con la collaborazione
strettissima e fruttuosa delle altre istituzioni pubbliche locali e nazionali e
delle associazioni di cittadini, deve continuare il lavoro prezioso svolto in
questi tempi. Il prendersi cura degli altri deve essere una scelta radicale e
generatrice di una nuova cultura comunitaria, fondata su valori allo stesso
tempo antichi e lanciati nel futuro. Si può diventare migliori pensando alla
salute del proprio prossimo. Si può costruire una società fondata sul dono del
sorriso dato all'altro, sulla carezza donata a chi vive nell'angoscia o nella,
"semplice", incertezza. La persona umana viene prima di qualsiasi
cosa. Prima anche del legittimo interesse economico, prima di ogni logica
monetaria, prima di qualsiasi legittimo interesse al guadagno. Ovviamente prima
anche di ogni interesse illegittimo, ma questo è scontato, ogni atto illegale
deve essere combattuto ed estirpato. E' questo il senso della giornata della
disabilità. Non bisogna lasciare indietro nessuno. Fermarsi e prendersi per
mano, rallentare il passo per camminare insieme tutti, è l'unico modo per
riuscire a pensare e realizzare qualcosa di bello. Oggi il corona virus obbliga
tutti a rallentare, ad pensare al proprio e all'altrui destino, utilizziamo
questa "pausa costretta" per discutere insieme su un domani più
bello. Lo dobbiamo ai più deboli, lo dobbiamo ai nostri figli, a cui dobbiamo
lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo trovato, lo dobbiamo a noi
stessi. Allora pensiamo veramente a costruire la vita insieme.

 
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