sabato 30 maggio 2020

PARLANDO DI COSTITUZIONE



ARTICOLO 28 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

“I funzionari e i dipendenti dello stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici”


L’articolo 28 della costituzione sancisce che i dipendenti pubblici nell’esercizio delle loro funzioni sono chiamati a rispondere dei loro gesti contrari alle leggi. Sono penalmente sanzionabili, se funzionari infedeli. Sono anche perseguibili a norma del diritto civile e amministrativo. La responsabilità personale per i propri atti è un fondamentale principio giuridico. Il funzionario infedele, cioè colui che ha approfittato della propria posizione per avere illeciti guadagni e privilegi, è chiamato a rispondere del proprio comportamento davanti allo stato. Chi fa concussione, cioè chiede soldi o favori in cambio di servigi illeciti della propria posizione di dipendente o funzionario pubblico deve essere punito. In più lo stato e gli enti locali sono chiamati a risarcire i danni che la vittima ha subito a causa del cattivo comportamento del dipendente, del rappresentante della Repubblica e di chiunque abbia il ruolo di conduttori di affari pubblici. Questo principio è base per un chiaro e corretto rapporto fra pubblica amministrazione e cittadini. È una garanzia per tutti coloro che si approcciano ad avere rapporti con la Pubblica Amministrazione. Bisogna aggiungere che per un rappresentante dello stato e per un dipendente pubblico un comportamento onesto dovrebbe essere un imperativo morale. Chiunque ha il privilegio di essere un dipendente della Repubblica deve comportarsi degnamente. La stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici lo fa. Si comporta correttamente. Abbiamo una classe di amministratori di altissimo livello. Bisogna deprecare i casi negativi. Coloro che infangano il ruolo che detengono con comportamenti illeciti. Questi vanno criticati. L’articolo 28 della Costituzione deve servire da monito contro i loro atti indegni. La scure della giustizia deve ricadere su di loro. Il comportamento illecito di pubblici amministratori comporta gravissimi danni alla popolazione. Ricordiamo i tremendi giorni del terremoto dell’Aquila quando l’allora presidente del Consiglio Berlusconi prometteva la rapida ricostruzione delle case e aiuto concreto per i terremotati, mentre i suoi più stretti collaboratori “festeggiavano” immaginandosi lauti guadagni causati dallo scorretto utilizzo dei soldi pubblici. Non illudiamoci la corruzione il degrado morale non è appannaggio solo della lega e Forza Italia. Anche il Partito Democratico, purtroppo, è stato oggetto di scandali, vedi quello della Banca Etruria che ha visto il tentativo di coprire il comportamento scellerato di alcuni dipendenti della banca solo perché parenti di qualche ministro. Il popolo, l’elettorato, si scandalizza più per i comportamenti illegali della sinistra, vista come difensore dei valori repubblicani, che delle angherie della destra. Ricordiamo la scelta di Berlusconi, capo della destra, di presentare quale candidato al comune di Roma quel Guido Bertolaso simbolo della corruzione di destra legata al terremoto dell’Aquila, quel gesto fu un modo di ribadire che Forza Italia e Lega, i partiti della sua colazione, sono latori di valori assolutamente contrari alle norme dello stato, i cittadini votandoli si dimostrano concordi. E’ facile immaginare che se vinceranno Lega e Forza Italia alle elezioni politiche del 2018 continuerà il loro impegno storico per depenalizzare i reati di natura amministrativa, legati alla corruzione e alla concussione, una missione che dura da vent’anni, Berlusconi infatti lo chiama “spirito del ‘94”, anno in cui fondò il partito Forza Italia per combattere contro i magistrati che mettevano in prigione chi non rispettava le leggi. Per proteggere i corrotti, è bene che gli elettori lo sappiano, non basta votare Forza Italia e Lega, urge cambiare la costituzione, urge che sia cancellato l’articolo 28. La promessa di Salvini e Berlusconi di rendere la vita semplice ai funzionari infedeli siamo sicuri che sarà mantenuta. La destra ha dimostrato di mantenere le promesse elettorali. Quando è stata al governo si è distinta per aver introdotto “il processo lungo”, cioè un processo che ritardava il suo fluire per dare la possibilità a chi avesse compiuto reati finanziari e contro la pubblica amministrazione di arrivare alla prescrizione, i cui tempi furono abbreviati grazie all’impegno di Berlusconi. Rimane il fatto che bisogna cambiare l’articolo 28, se no votare Forza Italia e Lega vuol dire solamente esprimere una solidarietà simbolica a Cesare Previti e ai tutti i martiri di destra che sono in difficoltà accusati di aver commesso reati di natura economica.
Testo di Giovanni Falagario

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