sabato 30 maggio 2020

SCONTRI E LUTTI



Giovedì sera, 28/05/2020, un poliziotto ha ucciso George Floyd, un uomo di colore, a Minneapolis. Le immagini delle telecamere cittadine sono purtroppo chiare. L’uomo delle forze dell’ordine dello stato USA del Minnesota ha messo un suo ginocchio sul collo di Floyd, steso a terra, fino a soffocarlo. Il nero era disarmato, mentre l’agente, bianco, commetteva violenza contro di lui. La reazione è stata forte. Le manifestazioni contro il brutale assassinio si sono presto trasformate in guerriglia urbana. In questi due giorni, dal 28 al 30 maggio, si sono susseguite scene di violenza, fino al punto che un altro poliziotto è morto negli scontri, travolto da una folla inferocita. Insomma le proteste si moltiplicano. Non è solo Minneapolis che vede scendere in piazza la folla, anche molte altre città statunitensi hanno visto formarsi cortei, malgrado le forti restrizioni dovute all’incipiente pericolo per la salute pubblica causata dal Corona Virus. Difficile valutare come si svilupperà la situazione. La magistratura ha ordinato l’arresto del poliziotto presunto assassino, Derek Chauvin. Il presidente americano, Donald Trump, ha mandato la “Guardia Nazionale”, un corpo di polizia federale, a controllare le città e a sodare le incipienti rivolte. Si sa che l’inquilino della casa Bianca è sempre stato duro contro tutte le intemperanze della comunità di colore. Ricordiamo come bollò come piagnucolio di sinistra, il dolore di una parte della popolazione per la morte sempre a causa della polizia di uno studente facente parte anch’esso di una minoranza etnica. Prescindendo dalle opinioni di Trump la situazione dell’ordine pubblico è preoccupante. La tensione è alta del paese. L’ex presidente Barak Obama, primo capo dello stato USA di colore, si è detto molto preoccupato per la situazione e ha invitato i sostenitori di Trump e i colorati a trovare la via del dialogo invece di lasciare una striscia rossa di sangue nelle strade.

Nessun commento:

Posta un commento