venerdì 16 febbraio 2018

VENTICINQUE ANNI DI BERLUSCONISMO



IL RITO
Chi è arrivato agli "anta" come me. Chi è anziano. E' cresciuto assistendo a quello che ormai è diventato un rito. In Italia sono due gli eventi televisivi che si ripetono, immutabili, nel tempo. Uno è il festival di san Remo. Quello appena concluso ha visto protagonista Claudio Baglioni. E l'altro evento. Sempre rigorosamente uguale a se stesso, è l'incontro fra Bruno Vespa e Silvio Berlusconi alla trasmissione televisiva "Porta a Porta". Il primo incontro era nel 1994, ero un giovane studente universitario, appena diplomato, chiamato al mio primo voto. Oggi sono un anziano, quasi ex lavoratore, vista non la pensione incipiente ma la prospettiva di disoccupazione. Sono cambiate molte cose nella mia vita. Le speranze sono diventate rimpianti. I sogni sono incubi. Il futuro è oscuro. la disoccupazione si fa vicina. Rimane solo il rito di "porta a porta", il solito faccione di Berlusconi che promette ottimismo, e il fare affabile di Vespa che ricorda l'arlecchino goldoniano. Le solite promesse, un milione di posti di lavoro che immancabilmente la vittoria dell'alleanza Forza Italia e Lega porteranno, In vent'anni nulla cambia. Il rito televisivo della "scesa in campo di Berlusconi", come il cavaliere ama chiamare le sue campagne elettorali, si ripete immancabilmente. Cambiano le marionette: nel 1994 c'era Bossi, Fini e Mastella a fare questa parte. Oggi ci sono: Meloni, Salvini l'unico che c'è sempre è Mastella. Il burattinaio è sempre lui: Silvio Berlusconi. Con il suo sorriso a tremila denti, riesce ad affascinare la platea degli spettatori, pardon, degli elettori italiani. i Sondaggi danno la sua coalizione in testa, in grado di raggiungere la maggioranza sia alla Camera che al Senato, grazie alla nuova legge elettorale che è un ibrido fra proporzionale e maggioritario che premia le alleanze elettorali tra movimenti. Allo stato delle cose l'univa vera alleanza fra partiti è proprio quella fra Lega, Forza Italia e Fratelli d'italia, l'alleanza comandata da Berlusconi. Il Movimento Cinque stelle, Liberi e uguali, Potere al popolo non hanno stretto alleanze con altri partiti. Vanno da soli al massacro, pardon, alle urne. Mentre il Partito Democratico, guidato da un sempre più confuso Matteo Renzi, ha messo in piedi un'alleanza elettorale ridicola, composta, oltre ai democratici, da formazioni politiche che ha stento supereranno 1%. Insomma l'Ottantenne Berlusconi, il vegliardo della politica italiana, pur essendo incandidabile per le note vicende legate al riciclaggio di denaro sporco, si avvia a diventare nuovamente il dominus di una coalizione di destra vincente. Nulla cambia. Berlusconi rimane il protagonista assoluto della vita politica italiana. Gli altri passano! La sinistra ha cambiato decine di nomi e di capi negli anni in cui a destra solo lui dominava. Ancor oggi il giovane quarantenne Renzi si accinge ad andarsene, perdendo le elezioni. Mentre l'ottantenne Berlusconi rimarrà sulla ribalta. Giovane e bello come era decenni fa. Insomma il rito di Porta a Porta, il rito televisivo di Vespa, è la prova assoluta che per gli altri, e anche per me, il tempo passa. Per tutti ci sono tramonti. Mentre per Silvio Berlusconi il sole è sempre allo zenit a brillare e a raccontare le fortune politiche e finanziarie del cavaliere. Sono sicuro che tra vent'anni altre persone prenderanno il porto di Meloni e Salvini, mentre lui rimarrà protagonista. Mi viene da pensare: tutti siamo mortali, tranne Silvio Berlusconi. L'unica novità rispetto al 1994 è il Movimento Cinque Stelle. Riuscirà Di Maio a cambiare gli equilibri politici che da sempre favoriscono l'immortale Berlusconi? Paradossalmente nella scorsa elezione il m5s ha favorito i giochi di potere di Berlusconi. Non volendo, il partito di Grillo ha reso Berlusconi il dominus della vita parlamentare almeno nella prima fase della legislatura, quando Berlusconi appoggiò il governo Letta e impose a Renzi il patto del Nazareno. Speriamo che a questo turno elettorale il m5s ostacoli Berlusconi e non l'aiuti. Ok mi sono scoperto. Sono uno che spererebbe che alle prossime elezioni non ci sia più il rito di Bruno Vespa e Silvio Berlusconi.
testo di Giovanni Falagario

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