mercoledì 7 febbraio 2018

VIAGGIO NELLA COSTITUZIONE: ARTICOLO 31

ARTICOLO 31

“La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari allo scopo”.

Continua la pubblicazione da parte di "Racconto a mano Libera" degli articoli della costituzione per festeggiare il settanta anni dalla promulgazione della nostra carta fondamentale-
L’articolo 31 della Costituzione impone allo stato di attuare le misure economico finanziarie necessarie per garantire la famiglia. La Famiglia è una società naturale, dichiara l’articolo 29 della Costituzione. La Repubblica si pone l’obbiettivo di garantirne l’esistenza attraverso incentivi e tutele offerte a coloro che vivono questa meravigliosa esperienza affettiva. Lo stato prevede che chi è genitore e coniugato debba avere particolari agevolazioni fiscali. Gli “assegni familiari”, il contributo dello stato a chi è padre o madre di famiglia, sono direttamente elargiti sulla busta paga. L’obbiettivo è quello di permettere a chi voglia avere figli di avere una garanzia sociale tale da avere una prospettiva di vita serena per sé e per i propri cari. Insomma l’articolo 31impone che la repubblica promulghi leggi volte a garantire a uno o ad entrambi i genitori contributi economici a sostegno della genitorialità, quali sono appunti i su citati “assegni familiari”. Questi contributi vengono elargiti anche nel caso uno dei coniugi, soprattutto la moglie, non lavori. In tal caso si dice, con termine burocratico, che il coniuge è “a carico” dell’altro, cioè non ha un reddito proprio che contribuisce ad accrescere le entrate economiche della famiglia. Questo provvedimento è indirizzato a garantire la difesa delle famiglie numerose. Troppo spesso, purtroppo, l’alto numero di componenti familiari coincide con l’impoverimento del nucleo familiare stesso. Le statistiche ufficiali mettono in evidenza che le famiglie numerose nel nostro paese sono i nuclei che più vivono nell’indigenza. Questo dato deve spronare le autorità pubbliche ad applicare una politica sociale (welfare) incisiva. Bisogna che lo stato finanzi con maggiore determinazione la formazione e l’educazione dei bambini e dei ragazzi. La Repubblica deve alleggerire le famiglie del peso finanziario che è il mandare i bimbi e le bimbe a scuola. La Repubblica deve porsi l’obbiettivo di proteggere la maternità, attraverso la possibilità di istituire fondi di natura economica, sgravi fiscali e di fornire istituti atti ad aiutare la futura mamma. Lo stato deve proteggere le nuove generazioni. Istituisce istituti statali per la formazione delle giovani menti e favorisce l’istituzione di fondazioni ed enti di cittadini e di istituzioni non-pubbliche che perseguono tale obbiettivo. Ad esempio sono molte le istituzioni confessionali che operano per favorire la crescita dei minori e la loro tutela. È giusto che lo stato supporti tale impegno. La famiglia è un’istituzione fondamentale. È giusto che sia finanziata con apposite norme che prevedano investimenti economici nella cura e nel supporto dei componenti del nucleo familiare. L’Infanzia, la maternità e la gioventù sono tre momenti della vita particolarissimi. Lo stato, cosi dice l’articolo 31, deve fare in modo che siano vissuti con la massima serenità possibile, a tal scopo si deve impegnare ad essere di supporto verso tutti i cittadini e le persone che vivono in un contesto familiare.


testo di Giovanni Falagario

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