venerdì 22 giugno 2018

LA PROVA DI GRECO AGLI ESAMI DI STATO



LA RICETTA DELLA FELICITA'
Ieri,21/06/2018, c'è stata la seconda prova degli esami di stato.I candidati, a seconda del loro indirizzo formativo, hanno affrontato una prova diversa. I maturandi al liceo classico hanno tradotto un testo di Aristotele. Un brano tratto dal "L'etica a Nicomaco", un testo talmente importante che Raffaello lo dipinge fra le mani del maestro di Alessandro Magno nel suo celebre affresco "La Scuola d'Atene", ove rappresenta Aristotele e Platone che conversano. Gli esaminandi hanno dovuto tradurre un brano di questa straordinaria opera. Il titolo della versione era "Perché non possiamo fare a meno dell'amicizia". Aristotele argomenta che nessuno può vivere senza amici. I legami amicali sono lo strumento per vivere compiutamente la felicità. La ricerca del bene è la caratteristica principale dell'animo umano. Si ricerca ciò che è utile e vantaggioso per sé. Si ricerca la ricchezza.Si ricercano gli onori. Ma cosa vuota e inutile sarebbe questo spasmodico affannarsi, senza il senso di comunanza. Aristotele cita l'Iliade, Omero ha detto nel libro X che solo uniti, solo in gruppo, si possono compiere belle imprese. Solo il vivere insieme permette il compimento degli obbiettivi che conducono alla felicità. La felicità va ricercata. La felicità è raggiungere un obbiettivo che appare lontano. La felicità è la guarigione per il malato. la Felicità è il diploma per il maturando (attualizzando Aristotele). la felicità è la serenità per chi vive nella sofferenza. la felicità è la comprensione dell'altro. La felicità è l'aiuto al debole, disabile e emarginato. La Felicità insomma è un cammino collettivo. La versione di greco, svolta ieri, sembra legata idealmente alla traccia del'altro ieri dedicata all'articolo 3 della Costituzione, la norma costituzionale dell'uguaglianza e della solidarietà. Cosa non è più pertinente a tali concetti, se non l'amicizia. Insomma il filo conduttore di queste due prove d'esame sembra essere l'invito a prendersi cura dell'altro, l'invito a non lasciare indietro nessuno, l'invito alla solidarietà. Aristotele, nel brano greco dice che "l'amicizia è un moto naturale, nella precarietà gli amici sono il soccorso". La crisi economica che ci ha attanagliato ha confutato questo principio etico. Nella precarietà sono tanti coloro che sono stati lasciati soli. I disabili, i migranti, le donne i meno fortunati sono sprofondati nel gorgo della crisi. L'amicizia, la solidarietà, di cui il pensiero di Aristotele e l'articolo 3 della Costituzione sono latrici, potrebbero cambiare le cose, potrebbero regalare speranza a chi l'ha persa. L'idea che il disabile, senza diritti, possa essere abbracciato da una mano amica e solidale può aprire alla speranza. Spero che i ragazzi che hanno affrontato la prova di greco possano pensare al valore straordinario che è l'amicizia e il prendersi cura dell'altro.

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