mercoledì 20 giugno 2018

UGUAGLIANZA E MATURITA'




UGUAGLIANZA
Ieri,20/06/2018, si è tenuta la prima prova degli esami di stato, la prova di italiano. Per ricordare i settantanni dalla promulgazione della Costituzione Italiana, una delle tracce verteva sull'articolo 3 della nostra carta fondamentale. Si chiedeva ai maturandi di spiegare il concetto di "uguaglianza" tanto caro ai nostri padri costituenti. C'è un uguaglianza formale, si è tutti uguali davanti alla legge. C'è un'uguaglianza sostanziale, si cerca di superare gli ostacoli sociali ed economici che impediscono ad ogni uomo e donna, bambino e bambina, di compiersi come essere umano. Sono due aspetti presenti nell'enunciato dell'articolo 3 della Costituzione. Ambedue i compiti spettano allo stato, è la Repubblica che deve operare per superare ogni forma di pregiudizio e di discriminazione. Ma ogni persona è chiamata a collaborare affinché si ottengano tali risultati. I valori di solidarietà e di mutuo soccorso sono presenti nel dettato costituzionale. Si è fratelli, si è parte di una comune umanità, perciò si è uguali. Questo pensavano i nostri padri costituenti. Questo pensiamo noi cittadini della seconda decade del XXI secolo. Il pensiero va a Soumayala, giovane sindacalista, ucciso in Calabria qualche settimana fa per la sua battaglia in difesa della dignità del lavoro. Il pensiero va ai anti che nel passato sono morti per un'idea di giustizia sociale. E' questa l'umanità migliore. E' questa l'idea che si vuole portare avanti. Un paese giusto, in cui non si deve essere discriminati per la propria razza, per la propria pelle, per la propria religione, per la propria cultura. Il pensiero va ai nostri fratelli spagnoli, che hanno preso a cuore la tragedia dei migranti abbandonati sulla nave Aquarius, e li hanno portati in salvo sulla propria terra. La dimostrazione che la solidarietà trascende gli ambiti territoriali, è comune a tutte le persone. Insomma l'articolo 3 della Costituzione è la base del nostro sentirci esseri umani. Il principio di uguaglianza ci spinge a porgere la mano a chi è in difficoltà. Ci spinge ad aiutare chi è debole, chi è malato, chi è indifeso. Ci spinge ad aiutare il disabile. Ci spinge a porgere soccorso a chi si è perso a causa di alcool e droghe. Ci spinge ad abbattere le barriere dell'odio e dell'indifferenza. Ci spinge a sentirci dalla parte di Sanchez, il capo di stato spagnolo che accoglie i profughi, e non dalla parte di Salvini, il ministro dell'interno italiano che li respinge. Ci spinge a deprecare chi fa distinzioni di razza, di sesso. Ci spinge a lottare affinché ogni donna non debba sentirsi violentata e offesa. Ci spinge a deprecare chi vuole schedare i rom. Quest'anno ricade anche un'altra ricorrenza. Ottant'anni fa Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III promulgarono le leggi razziali. Erano il contrario dell'articolo 3 della Costituzione. Questo indica l'uguaglianza di tutti come bussola delle istituzioni, quelle discriminavano a causa della religione, espellevano dalle istituzioni gli aderenti alla fede ebraica. Il governo oggi in carica sembra guardare più al provvedimento di Mussolini come punto di riferimento, che non all'articolo 3. Proviamo ad avere una reazione. Proviamo a rimettere al centro quei valori di mutuo soccorso, di aiuto, di fratellanza iscritti nell'articolo 3. Su coraggio ragazzi! Non basta scrivere un tema alla maturità, è tempo di attuare la costituzione, è tempo di uguaglianza!

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