venerdì 17 aprile 2020

MORTO LUIS SEPULVEDA



VOLA, CHI OSA FARLO

Sono le parole che Zorba, una gattone soriano a una gabbanella per spronarla a volare. Ma è realtà? No è ancora di più. È un racconto di Luis Sepulveda. La storia la conosciamo tutti. Un micio domestico trova un uovo. Questi si schiude ai suoi occhi. Nasce un piccolo gabbiano femmina. E il grosso felino che fa? Invece di seguire la natura è mangiarla, decide di accudirla e, addirittura, di insegnarli a volare. Questa è la trama, da me narrata succintamente, de “ Storia di una gabbianella e del gatto, che le insegnò a volare”, uno dei libri più famosi dell’autore che purtroppo è morto ieri, 16/04/2020, a causa del Corona Virus, la perfida malattia che sta mettendo sotto scacco l’intera umanità. Purtroppo uno come tanti. E’ di questi giorni la triste notizia dei decessi nelle case di cura Lombarde e di mezza Italia. Sepulveda era poco più giovane delle persone morte nel Pio Albergo Trivulzio. Aveva 70 anni. Ogni vita è preziosa. Quindi noi tutti siamo chiamati a piangere chiunque parti da questa terra. Ma Sepulveda lascia qualcosa per tutti. Lascia i suoi romanzi. Ci affida i suoi racconti. Ha percorso una vita estremamente speciale. E’ nato in Cile, il 4 ottobre 1949, ad Ovalle. E’ nel 1973 studente brillante e scrittore di fama pur essendo giovanissimo, quando nel suo paese Augusto Pinochet fa uccidere il presidente legittimo Salvador Allende e istaura una dittatura. Viene imprigionato e torturato come molti intellettuali e comuni cittadini. Riesce a scappare e trovare rifugio, prima a Mosca e poi in Spagna. Sceglierà di non risiedere più nel suo paese, anche quando nel Cile torna la democrazia. Troppi compromessi con il vecchio regime, troppa ingiustizia mai vendicata, troppi innocenti morti per pensare di trovare la riconciliazione con la sua terra. Nella sua burrascosa vita è stato perfino guerrigliero in Bolivia, entrando nell’esercito di liberazione. Ma è stata la Spagna la sua seconda madre. E’ lì che ha composto i suoi libri più importanti. Ricordiamo fra gli altri “Diario di un Killer sentimentale”, “il mondo alla fine del mondo”, “le Rose di Atacama”. Ma vorrei ricordare “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” un libro profondo. Una meditazione sulla esistenza e sui motivi che spingono gli uomini a continuare ad esistere pur nelle immani difficoltà. E’ un testo che richiama le tematiche di un altro scrittore Sud Americano, Gabriel Garcia Marquez. Un richiamo alla lotta interiore tra la volontà di emergere umano e il bisogno di dormire cullato dai sentimenti e dalle rimembranze familiari. Un libro bellissimo che è la esplicitazione di alcune tematiche che sono a fondamento di ogni filosofia dell’umano. Cosa stiamo a fare sulla terra? Quale destino abbiamo? E come essere felici accontentandosi del poco che la vita ci ha dato, di fronte alle tante promesse che ci aveva fatto. Luis aveva avuto tanto dall’esistenza. Successo, fama, gloria e soldi erano suoi. Ma crediamo che le cose che amasse di più, dei tanti doni che la vita gli aveva dato, erano due: l’amore ricambiato per la poetessa, anch’essa cilena, Carmen Yanez e l’abbraccio del suo pubblico che affettuoso non solo leggeva i suoi libri, ma letteralmente pendeva dalle sue labbra nelle sue conferenze. Proprio l’ultima, in Spagna, gli è stata fatale. Lì ha contratto il Corona Virus che lo ha portato alla morte. Noi non possiamo far altro che piangere un testimone della nostra epoca. Ha raccontato il mondo prima della caduta del muro di Berlino. Ha narrato le paure e le angosce umane dopo il fatidico 11 settembre 2001, quando un aereo fece crollare le Torri Gemelle a New York. Ha parlato di tutte le gioie della nostra epoca, assieme ai dolori. Ed è forse il senso del libro “La gabbianella e il gatto” va proprio cercato nel suo cocciuto convincimento che l’unico modo per diventare migliori, per imparare a volare, è saper ascoltare l’altro anche se il prossimo ha le sembianze di un gatto (il nemico) mentre tu sei un volatile (il gabbiano). E’ un richiamo esplicito all’Albatros di Baudelaire, questo volatile trova la morte a causa dei terrestri crudeli e non può più volare alto, mentre il gabbiano trova il volo e la vita attraverso un paffuto e, apparentemente, famelico felino. La solidarietà è lo strumento migliore per vivere la vita. Louis lascia noi e la sua compagna con un  senso di tristezza infinita che la sua letteratura, che rimane, riuscirà a colmare.

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