EDOARDO: LA COMMEDIA RITROVATA
Fra i documenti che furono di Enzo Cannavale, noto attore comico degli anni '70 del secolo scorso, morto alcuni anni fa,è stato trovato un brogliaccio di qualche decina di fogli, contenente una commedia di Edoardo De Filippo. In realtà si tratta di uno sketch lungo. La famiglia Cannavale ha donato tutte le carte e i cimeli dell'attore a una fondazione che si chiama "Libreria cinema e teatro". Fra le carte è stato ritrovata questa commedia. Il curatore della fondazione Giuseppe Adinolfi è entusiasta. Cannavale era in contato con la compagnia teatrale dei fratelli De Filippo, ne aveva fatto parte, appare non certo improbabile che abbia avuto in dono il pezzo di carta dallo stesso Edoardo De Filippo. Rimane il fatto che questo prezioso documento è rimasto celato per mezzo secolo, forse di più. Probabilmente l'opera risale addirittura agli anni '20 o '30. Vergata, quasi certamente, dalla mano di Giuseppe De Cesare, attore della compagnia, e allo stesso tempo "scrivano" di Edoardo. De Filippo dettava a lui i suoi pensieri e le sue commedie perché riteneva la sua calligrafia degna di vergare i suoi componimenti. La commedia si chiama "Dduie.. paciune". Racconta di una coppia di sposi. L'irascibile Michele Tranquillo e la moglie accomodante Luisa che si trovano a dover affrontare il geometra Giovannino Pace, un giovane un po' vanaglorioso e presupponente, che vorrebbe impalmare la loro figlia Giulietta. La rappresentazione si sussegue fra battute e colpi di scena. E' una tipica commedia degli equivoci, in cui i protagonisti vengono scambiati per ciò che non sono dagli altri personaggi, creando così una serie di situazioni imbarazzanti che suscitano l'ilarità del pubblico. La commedia doveva essere recitata dai fratelli De Filippo. Edoardo aveva lasciato a sé la parte del padre "tranquillo ma non tanto". La Sorella Titina doveva interpretare la giovane figlia. Peppino aveva il compito di vestire il ruolo del pretendente debosciato. Antonella Ottai e Paola Quarenghi, due critiche letterarie appassionate delle opere di De Filippo, non appaiono sorprese dalla scoperta. Edoardo aveva l'abitudine di scrivere commedie all'impronta, fatte di alcune pagine scritte in fretta in camerino e poi rappresentate al pubblico. Anche "Natale in casa Cuppiello" nasce così. Il 25 dicembre 1931, per festeggiare il capodanno, la compagnia doveva rappresentare qualcosa in teatro. De Filippo scrisse alcune battute che narravano un cenone in una famiglia napoletana, ebbe l'intuizione di far dire al protagonista "te piace u' presep?", il successo fu talmente fragoroso che il testo teatrale fu rappresentato per mesi. Edoardo poi decise di farne una commedia, con una storia articolata e strutturata in maniera più complessa, così nacque il capolavoro de "Natale in casa Cupiello". La stessa fortuna non l'ebbe Dduie.. paciune" che non divenne mai commedia. A dire la verità molti personaggi e situazioni del testo ritrovato sono state riprese in altre commedie di Edoardo, a indicare che l'eccelso commediografo, pur non regalando al testo la dignità di opera, ne trasse diversi spunti per proseguire il proprio impegno letterario successivo. Rimane il fatto che scoprire una nuova opera di De Filippo è una gioia profonda, il teatro italiano e internazionale deve moltissimo all'impegno del grande napoletano.
testo di Giovanni Falagario
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