LA TERRA TREMA
Col passare delle ore si fa sempre più tragico il terremoto che ha colpito l'isola di Ischia ieri, 21/08/2017, alle ore 20.57. Se le morti accertate rimangono ancora due, sono 10 le persone disperse. Intanto si fa serrata la corsa per salvare due bambini sepolti dalla macerie. Sono vivi. La protezione civile è riuscita a dare loro dell'acqua, ma sono ancora sepolti vivi fra i calcinacci. Le storie e le testimonianze si susseguono. Commovente il racconto del padre che è riuscito a mettere in salvo il proprio figlio di soli 10 mesi. Erano in casa da soli ieri sera, quando ha sentito le scosse e la terra vibrare l'uomo ha preso in braccio in neonato e l'ha portato fuori l'uscio di casa appena in tempo prima che la casa crollasse. Era ora di cena quando l'isola ha sussultato, molti erano nei ristoranti a pranzare, al momento del sisma, le testimonianze sono di una drammaticità che stringe il cuore. In questa estate che volge al termine, era già buio, le luci si sono improvvisamente spenti, i commensali sono rimasti nell'oscurità. Durante il sisma si sono susseguite, come era inevitabile, scene di panico. Le persone avevano paura di rimanere sepolte vive. Alcuni temevano addirittura che la morte arrivasse dal mare, che un'onda, causata da un maremoto che per fortuna non c'è stato, travolgesse tutta l'isola. La notte è stata lunga per coloro che soggiornano a Ischia, si sono susseguite lunghe, interminabili, ore di veglia e di attesa. Le famiglie, divise dai diversi tipi di svaghi, si sono riunite a fatica nelle piazzette dei boschi ischitani. Già questa mattina si sta cercando di tornare alla normalità. Gli uffici pubblici, i negozi, gli alberghi cercano di continuare a fornire i servizi di sempre. La gente, però, affolla il porto, vuole tornare a casa, vuole allontanarsi da una terra che irrequieta sembra accanirsi contro l'umanità.
testo di Giovanni Falagario
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