MORTO IL KILLER DELLA RAMBLA
Era a Subirats, un paese distante pochi chilometri da Barcellona, quando è stato identificato dai Mossos D'Esquadra, la polizia catalana, Younes Aboiyaaqoud, il giovane che guidando un furgone ha portato morte alla Rambla di Barcellona il 16 /08/2017. Girovagava nei pressi di un distributore di benzina, una passante l'ha riconosciuto, ha visto che era il ragazzo le cui foto erano pubblicate su tutti i giornali e ricercato da mezzo mondo. La donna ha subito chiamato le forze dell'ordine, che intervenute prontamente hanno circondato il tremendo terrorista che è stato capace di investire donne e bambini senza alcuno scrupolo solo qualche giorno fa. Il ragazzo ha gridato Allah Akbar, Dio è grande, e ha mostrato una cintura che all'apparenza era esplosiva. Allora i gendarmi della Catalogna hanno fatto fuoco, freddandolo. In seguito si è potuto appurare che la cintura non aveva la possibilità di esplodere. La polizia comunque non ha potuto far altro che uccidere per scongiurare un pericolo che sembrava concreto. Younes era l'ultimo del commando terrorista ancora a piede libero, gli altri sono morti o in prigione. Con questa ultima operazione di polizia sembra finito l'incubo che assilla Barcellona. Il capo della polizia locale, però, invita a tenere desta l'attenzione. Non è terminata la ricerca di eventuali complici e basisti che, pur non avendo partecipato in prima persona agli attentati, avrebbero dato un supporto logistico e di copertura al gruppo. Inttanto si ripercorrono le ultime ore di vita del terrorista. Dopo aver guidato il furgone sulla zona pedonale di Rambla, uccidendo 14 persone, Younes sarebbe scappato a piedi, ormai appare chiaro che ha incontrato Pau Perez, un avventore che per caso ha incrociato la sua strada, l'ha accoltellato ed è scappato con la sua macchina, che ha abbandonato per evitare un posto di blocco poche ore dopo. Da allora ha girovagato per le terre di catalogna, fino ad arrivare a Subirats dove è stato identificato e ucciso. Da notare che continua a permanere il diverbio fra la gendarmeria catalana e le forze dell'ordine nazionali spagnole. Il capo della polizia di Madrid aveva detto solo ieri: le indagini sono concluse, tutto il commando è stato fermato, pensando che anche Younes fosse fra i morti della Rambla. La polizia di Barcellona, per bocca del suo comandate, aveva detto: le indagini sono ancora in corso, stiamo cercando fuggitivi. A vedere cosa è successo ieri a Subirats appare chiaro che la polizia locale catalana aveva ragione nel dire che non tutti i killer erano stati presi. Questa operazione è un successo della polizia catalana e un evidente fallimento di quella nazionale. Insomma l'attentato di Barcellona sta diventando parte di una partita fra Madrid e Barcellona che ha come posta in gioco l'indipendenza Catalana, speriamo che questo braccio di ferro non vada a discapito della ricerca della verità e della lotta al terrorismo.
testo di Giovanni Falagario
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