giovedì 7 settembre 2017

BEVIAMO PLASTICA!



PLASTICA E ACQUA
Che tonnellate si plastica galleggino negli oceani fino a formare enormi isole artificiali è risaputo. Sono i rifiuti dell'attività umana che ogni anno vengono lasciati alle onde del mare. Dai satelliti si vedono enorme chiazze bianche nel mare che non sono altro che un immenso ammasso di rifiuti. Ma quello che ha scoperto Orb Media, un sito di informazione no-profit di Washington, va oltre ogni immaginazione. La plastica non è presente solo nel mare. La plastica la beviamo ogni giorno. Aprendo i rubinetti o bevendo la propria acqua minerale si mandano giù micro fibre di plastica. E' un dato che ha suscitato sconcerto. Nessun paese sembra immune dalla presenza di molecole di plastica nei liquidi potabili. La Grande Mela, New York, come Delhi, in India, nelle loro acque hanno una concentrazione di frammenti di plastica elevatissima. L'agenzia Orb ha compiuto prelievi nelle principali regioni del pianeta. Ha effettuato ricerche al Cairo, al Città del Capo, a Rio de Gianero. La plastica è presente nell'acqua. Attraverso il liquido sembra intenzionata ad invadere il nostro corpo, entrando nello stomaco, nei reni, circolando nel nostro sangue. Il dato è sconcertante negli stati uniti il 94% dell'acqua potabile ha una presenza altissima di microgranuli di plastica. Il dato per l'India è 82%. In Uganda si arriva al 81%. Quindi non ci sono differenze sostanziali fra paesi ricchi e poveri, il dato è comune a ogni latitudine del pianeta. I fisici e i chimici non se ne stupiscono. E' inevitabile, dicono. Si sapeva che si sarebbe arrivato a questo, fin da quando il mirabolante materiale plastico fu sintetizzato in laboratorio. La plastica, indistruttibile, rimarrà come un ingombrante ospite del pianeta per secoli, forse millenni. I tempi di decomposizione dei manufatti plastici sono lunghissimi, si parla di ere geologiche quasi. Si sapeva che la plastica avrebbe disperso nell'aria molecole pesanti che rimarranno per sempre ed è inevitabile che queste si depositino sull'acqua. Sugli effetti di natura patologica sull'uomo e animali però i medici sono cauti. La comunità scientifica si affretta ad affermare che non c'è nessuna patologia la cui origine sia da imputare alla presenza di plastica nelle acque e nell'aria. Nessuna malattia conosciuta è da attribuire alla presenza di microfibre di plastica nell'acqua. L'acqua quindi, con elevata presenza di materiale plastico, è da considerarsi comunque potabile. Rimane il fatto che queste particelle non-organiche potrebbero farsi veicolo per batteri e germi che legati chimicamente alle molecole di plastica potrebbero entrare nel nostro corpo, La presenza di plastica nell'acqua potrebbe spiegare, insomma, l'aumento di alcune patologie virali. Bisogna dire, comunque, che siamo nell'ambito delle ipotesi. Nulla indica che la presenza di plastica danneggi l'uomo. Quello che danneggia è sicuramente il creato. La natura è soffocata da questo materiale prodotto dall'uomo.
testo di Giovanni Falagario

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