LEGA E MOVIMENTO CINQUE STELLE A CERNOBBIO
Matteo Salvini e Luigi di Maio si contenderanno la presidenza del consiglio alle prossime elezioni? Sono molti a pensarlo. Ieri, 03/09/2017, si sono confrontati a Cernobbio, in questa splendida cittadina, infatti, da tempo si svolge annualmente un convegno organizzato dalla grande industria italiana che saluta quelli che sono o che saranno i leader politici italiani. Il confronto, in quella sede, fra Salvini e Di Maio indica un cambiamento di rotta che appare chiaro anche dai sondaggi. Gli italiani hanno rottamato il "rottamatore" Matteo Renzi e si apprestano a scegliere fra "l'usato sicuro" lega - Forza Italia e la novità Movimento Cinque Stelle. Gli industriali l'hanno capito. Si affrettano ad omaggiare quelli che saranno i nuovi capi del paese. Salvini gioca da libero. Sa che se dovesse vincere le elezioni sarà Berlusconi e il gruppo fininvest a comandare, come avviene nelle regioni del Nord, può dire quello che vuole contro l'Europa contro la globalizzazione, si sa se dovesse vincere "sarà uno di no" Berlusconi a governare, sorridono a Cernobbio. Sono in molti a guardare con ottimismo al ritorno dello "spirito del '94", cioè all'idea d'Italia che Silvio Berlusconi porta avanti da più di vent'anni. Salvini è quello che deve portare in giro la bambola gonfiabile dicendo che è Laura Boldrini. Salvini è quello che confonde un regolamento europeo con una raccomandazione. Insomma è l'uomo comune che alla fine dei giochi si affiderà, come sempre, al vero capo Silvio Berlusconi. Altra situazione per Luigi di Maio. Per quelli di Cernobbio il Movimento Cinque Stelle è veramente un mistero. Non è un caso che il leader in pectore del movimento ha provato ad essere pacato, ha analizzato la situazione italiana, il gap che il nostro paese ha rispetto anche a patner a noi vicini, geograficamente e culturalmente, come la Spagna. La penisola Iberica è un modello ha detto Di Maio. Mentre l'Italia ristagna con una crescita intorno al 1.5%, lì si cresce intorno al 2.5%. L'Italia è allo sfascio, mentre il governo Raoi ha portato la penisola iberica fuori dal tunnel. Ovviamente Di maio considera dati accidentali l'enorme crisi istituzionale fra Madrid e Barcellona che ha portato allo stallo politico, fino a giungere all'ombra della separazione fra Castiglia e Catalogna. Di maio sorvola sui dati della occupazione in Spagna, che indicano un livello di disoccupazione uguale o maggiore al nostro. Presenta un'Italia, a guida Partito Democratico, che vive nel caos e nel disordine mentre accanto abbiamo una Spagna perfetta. Condividiamo la tesi che l'Italia possa fare di più e meglio, ma proporre come modello la Spagna di oggi afflitta da una crisi sociale devastante mi sembra esagerato. Forse per le prossime uscite Di maio proporrà come modello la Grecia di Ztsipras da contrapporre all'Italia di Renzi. Scusate ma questa politica degli sproloqui, di cui Matteo Renzi è parte anche lui, con i suoi gufi e gufetti, mi fa veramente rimanere perplesso, per questo censuro Di Maio, Salvini come Renzi e tutti gli altri. Se la classe dirigente italiana non farà un salto di qualità sostanziale non usciremo mai dall'empasse che attanaglia il paese.
Testo scritto da Giovanni Falagario
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