MANOSCRITTI DIARI DI VITA
Siamo abituati a pensare ai volumi e ai libri manoscritti come oggetti intoccabili quasi sacri. Oggi ovviamente deve essere così. I libri scritti a mano sono testimoni di epoche ormai lontane che vanno preservati il più possibile da ogni possibile contaminazione. Preservarli non vuol dire solo mantenere intatto un preziosissimo patrimonio librario, vuol dire anche preservare una preziosa testimonianza storica, un monumento a un'epoche lontana. In antichità non era così. Molti manoscritti, soprattutto i cosiddetti libri delle ore", i libri che segnavano lo scandire del tempo in base alla liturgia e alle preghiere della religione cristiana,erano utilizzati anche come una sorta di diario. Specialmente quelli di proprietà di famiglie nobili e borghesi erano utilizzati come una sorta di libro di appunti. Si scrivevano cose legate alle incombenze della casa. I bibliografi hanno individuato ricette dii cucine, schizzi di case e giardini, al loro interno. Insomma i manoscritti sono testimoni di una civiltà che cambia lungo i secoli. Le biblioteche private sono preziose custodi di tomi che non solo racchiudono meravigliose opere letterarie e strabilianti miniature compiute da fini amanuensi. Sono anche testimoni di una quotidianità che solo apparentemente è a noi lontana, ma che se si guarda con attenzione questi schizzi e appunti ci fanno apparire i nostri avi non diversamente affaccendati rispetto a noi. Anche loro erano preoccupati per come la casa avrebbe retto l'inverno, se non fosse necessaria una ristrutturazione. Anche loro erano preoccupati per la spesa. Insomma leggere manoscritti è un modo per tuffarci nella quotidianità del passato.
Testo scritto da Giovanni Falagario
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