martedì 26 settembre 2017

LA "NON VITTORIA" DELLA MERKEL



COSA SUCCEDE IN GERMANIA
La "grande coalizione" che ha retto la Germania in questi ultimi anni volge al tramonto. L'alleanza fra Cristiano Sociali, Cristiano Democratici e Social Democratici che ha formato la maggioranza nell'ultimo parlamento è finita. A lasciare il tavolo sono i socialdemocratici di Shulz, che vista la dura sconfitta sono passati dal 25% al 20% dei consensi, hanno deciso di passare all'opposizione. La cancelliera Angela Merkel sembra decisa ad andare avanti. Il successo di "Alternativa per la Germania" non la spaventa. AFD (alternativa per la Germania) è un partito di destra, nazionalista e con tratti xenofobi, che ha alcuni esponenti al suo interno che rimpiangono il nazismo di Adolf Hitler. Uno dei capi di partito, Siegret Droese, ad esempio ha come targa della macchina la dicitura "AH 1818", cioè ha scelto come elemento riconoscitivo della propria autovettura le iniziali del dittatore nazista. Questo partito ha avuto un successo impensabile. E' il terzo partito in Germania, in alcuni land della Germania Orientale è addirittura il primo scalzando il partito della Merkel. Questo verdetto era in parte preconizzato da alcuni sondaggi. Noi di racconto a mano libera in un precedente pezzo abbiamo anticipato i dati che davano per certo una rilevante affermazione di AFD. Quello che ha stupito è il crollo senza precedenti dei partiti di matrice cristiana, i due schieramenti insieme rimangono maggioranza nel paese, ma perdono quasi dieci punti di consenso, passando dal 40% delle precedenti elezioni al 30% attuale. Le motivazioni? C'è da un lato la sfiducia per le istituzioni europee, sempre difese da Merkel e Shulz, ricordiamo che l'attuale capo dei socialdemocratici tedeschi è stato presidente del parlamento europeo. Questo vedere la Ue come la nemica che difende i paesi più indebitati, Italia e Grecia ad esempio, a discapito dei paesi virtuosi come la Germania è una delle cause degli esiti elettorali. Poi c'è la questione migranti. La Merkel ha provato a fare una politica di accoglienza che ha diviso la Germania. da una parte migliaia di tedeschi hanno accolto a braccia aperte i profughi siriani, che fuggivano da morte certa nel loro paese, dall'altra una parte consistente del paese ha visto questa accoglienza come un sinonimo di invasione. Insomma questo esito elettorale sembra una aperta condanna alla politica di concessioni fatte dalla Germania ai migranti e ai paesi, come Italia, Grecia e Spagna, che hanno un grosso buco finanziario nei loro conti pubblici. Ma una politica di chiusura della Germania alle esigenze di questi paesi potrebbe non portare al risanamento della finanza continentale ma a un crollo definitivo della UE.
testo di Giovanni Falagario

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