DREAMERS
Negli Stati Uniti si è cittadini solo se si è nati negli States oppure se si è immigrati regolarmente, cioè se si ha avuto la cosiddetta "green card" essendo stranieri. Se si è nati fuori dai confini americani e si è giunti negli Stati Uniti irregolarmente non si può diventare cittadini stelle e strisce. Barack Obama volle farsi vicino a quei bambini, figli di migranti che erano giunti in Usa infanti. Concesse loro il permesso di lavoro e alcuni diritti sociali. Furono chiamati dreamers, sono quasi 800mila, aspirano ad avere un lavoro regolare, adulti, e la possibilità di studiare. Obama la concesse. Oggi il nuovo presidente Donald Trump cancella il decreto presidenziale del suo predecessori. I "dreamers" non possono più sognare. Saranno considerati clandestini come i loro genitori. Saranno rimandati nel loro paese di origine, anche se di quel posto natale non conoscono nemmeno la lingua. Obama ha dichiarato che questo gesto è "crudele". I Repubblicani hanno risposto, invece, che è un semplice atto di legalità. Non si può concedere diritti a chi non ha agito conformemente alla legalità. Insomma chi non ha rispettato le procedure per avere prima la residenza in america e poi la cittadinanza, non può aspirare ad essere americano e a risiedere negli States. Poco conta che questi giovani non hanno potuto fare il dovuto, perché piccoli, fanciulli e inconsapevoli degli obblighi giuridici. I dreamers, che sono grandi, sono attualmente una forza lavoro importante, molti di loro sono impiegati in settori cruciali dell'economia americana, un loro allontanamento potrebbe modificare gli assetti economici del paese e portare un grande danno al sistema produttivo. Trump appare imperturbabile, quello che bisogna fare va fatto. Da oggi per suo decreto i dreamers non hanno diritto a stare in America e entro un anno saranno esecutive tutte le espulsioni. A dire il vero questa non è la convinzione di tutti. Molti giuristi già pensano di fare ricorso ai tribunali in nome dei dreamers e di cancellare il provvedimento presidenziale in nome dei valori costituzionali, staremo a vedere. Urge notare, però, che in Italia vige una legislazione ben più restrittiva. Perfino lo "ius soli" in discussione alle camere italiane è meno rispettoso dei diritti dei "dreamers italiani" rispetto non solo alla legislazione di Obama, ovvio, ma rispetto anche alla legislazione riformata da Trump. Da noi anche chi è nato in italia rimarrebbe straniero e acquisterebbe la cittadinanza italiana dopo essere stato a scuola. Nonostante questo la maggioranza degli italiani considera lo "ius soli" troppo permissimo e applaude m5s lega e Forza Italia che lottano contro questo provvedimento. E' proprio vero che l'Italia è lontana migliaia di chilometri dall'America non solo dal punto di vista delle distanze fisiche ma anche da quelle culturali. Da noi Donald Trump sarebbe apostrofato come "piddino idiota", perché concede la cittadinanza a chi è nato in America.
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