INCUBO NUCLEARE
Martedì scorso, 28/11/2017, la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico intercontinentale. Il vettore ha compiuto un percorso che lo ha condotto a cinquemila chilometri di altezza, superando l'altitudine in cui orbita la stazione spaziale europea, per poi dirigersi verso le coste giapponesi, inabissandosi nel mare poco distante dai confini territoriali nipponici. Un vettore di tale potenza potrebbe giungere anche sulle coste americane, è la sentenza che hanno emesso gli esperti di balistica che fanno capo alla Casa Bianca. Insomma membri del governo Trump hanno ammesso che il suolo degli Sates potrebbe essere colpito da ordigni nucleari. Il dittatore Coreano Kim Jong-un si fa vanto di aver condotto la propria nazione nell'alveo delle potenze nucleari. La tecnologia Nord Coreana è in grado di produrre missili a testata nucleare intercontinentali. Come reagire di fronte alla provocazione di Pyongyang. Davanti ai toni trionfalistici che provengono dalla capitale asiatica, Washington appare cauta, il presidente Trump dice che tutto si risolverà al meglio, che una soluzione al pericolo nucleare che incombe si troverà. Un messaggio che vorrebbe rassicurare soprattutto gli alleati locali: Giappone e Sud Corea i primi ad essere minacciati dalla prevaricante azione intimidatoria di Kim. Intanto si prova a coinvolgere la Cina nel processo volto a indurre la Corea del Nord a rinunciare al suo disegno nucleare. Pechino ufficialmente si è schierata con gli Stati Uniti e biasima l'escalation nucleare coreana, ma allo stesso tempo teme che un eventuale indebolimento di KIm Jong-Un priverebbe la Cina di un alleato fondamentale in Asia, l'incubo sarebbe vedere una Corea unita e sotto la sfera statunitense. In questo contesto non sembra la Cina disposta a chiudere ogni rapporto con la Corea. Anzi, nascostamente, è probabile che continui a fornirgli i mezzi necessari alla sopravvivenza dello stato. A questo punto ogni scenario è possibile. Potrebbe anche prospettarsi l'idea che il consesso delle nazioni accetti che il Nord Corea entri di diritto nel "club delle nazioni con la bomba", questo vuol dire che Kim potrebbe considerarsi pari di politici come il presidente francese, Macron, il primo ministro inglese, May, e perfino il presidente Russo Putin e lo stesso Donald Trump. Questo sarebbe il vero obbiettivo di Kim che avrebbe il merito storico di aver reso la propria nazione una grande potenza, ma se si arrivasse a questo i pericoli per l'umanità sarebbero ancora maggiore, un dittatore convinto di essere padrone dei destini del mondo e in grado di dettare l'agenda politica mondiale potrebbe veramente portare il mondo all'olocausto nucleare.
Testo di Giovanni Falagario