venerdì 24 novembre 2017

SCALFARI IL BERLUSCONIANO



NEMESI
La storia si vendica. Eugenio Scalfari da sempre nemico e antagonista di Silvio Berlusconi è accusato di berlusconismo. Tutto parte da una intervista del giornalista rilasciata a Floris sulla 7. Scalfari avrebbe detto che sarebbe auspicabile un governo Berlusconi, se si tratterebbe di scegliere fra l'ex cavaliere e Di Maio. Ora è chiaro che un ritorno in campo di Silvio Berlusconi è possibile. Chi vota Lega e Forza Italia attende con ansia la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo che potrebbe stabilire che chi evade le tasse ha il diritto di sedersi sugli scranni parlamentari, ridando la possibilità a Silvio Berlusconi di tornare in parlamento. Alla luce di questo fatto Scalfari, con obbiettività, non esclude che l'alternativa sarebbe fra un governo con Berlusconi che comprenderebbe quasi tutto l'arco costituzionale e un governo Cinque Stelle( che in realtà non avrebbe la maggioranza nei parlamento), visti i sondaggi che danno il Partito Democratico a picco. Eugenio Scafari considera una iattura il concretizzarsi dello "spirito del '94", il programma politico che accomuna da quasi venticinque anni Lega e Forza Italia, che ha come fine tutelare gli evasori fiscali e i tangentisti. Non si può nascondere il fatto che invece la stragrande maggioranza degli elettori non la pensa come lui. Il voto in Veneto per il referendum autonomista è stato anche un gesto di solidarietà verso i rappresentanti della destra veneta condannati perché hanno chiesto soldi a imprenditori e ingegneri per finanziare i propri partiti in cambio degli appalti del MOSE (il progetto di dighe per difendere Venezia dalla marea). Queste persone voteranno domani Berlusconi e Salvini, come oggi hanno votato "si" per il referendum autonomista indetto dalla regione. Per questo motivo, per la solidarietà che chi vota destra ha nei confronti di persone colpite dalla magistratura, solo perché non pagano le tasse,Scalfari non vede alcuna alternativa a un dialogo con Forza Italia, in un quadro di ingovernabilità. Berlusconi, poiché amato e votato, non sembra in procinto di lasciare la scena politica. Se si potesse ricandidare alle elezioni riavrebbe il consenso necessario per essere il dominus della politica italiana. Questo ha voluto dire Eugenio Scalfari, ma la nemesi delle parole lo ha reso, agli occhi della propaganda politica, come il complice del suo più atavico nemico dialettico: Silvio berlusconi.
testo di Giovanni Falagario

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