lunedì 20 novembre 2017

SINISTRA DIVISA



SINISTRA A PEZZI
I tentativi di conciliazione portati avanti da Romano Prodi e Piero Fassino sono stati inutili. A sinistra non sembra possa esserci unità. Ieri Pierluigi Bersani ha dichiarato che: Renzi è il passato. Insomma Bersani chiude la strada alla nascita di un cartello unitario della sinistra alle prossime elezioni. L'Ho ha fatto in un'intervista a "in mezzora" ieri 19/11/2017, programma giornalistico condotto da Lucia Annunziata. A sinistra volano gli stracci. Anche Nichi Vendola non è stato meno duro con il segretario democratico. Ha detto: le porte sono chiuse, sotto intendendo per il segretario democratico. Insomma la sinistra non vuole accettare gli inviti del Partito Democratico all'unità almeno elettorale. Niente dialogo, niente piattaforma comune, per Bersani le possibilità di costruire un programma di governo devono essere rimandate a dopo le elezioni. I conti sono presto fatti. Il sistema elettorale approvato in parlamento denominato Rosatellum favorisce le alleanze elettorali. Se, come vuole Bersani, non ci saranno liste uniche della sinistra, tutti i partiti progressisti non avranno la possibilità di conquistare seggi in parlamento, se non per un numero estremamente esiguo. Il "No" di Bersani alle alleanze elettorali, detto ieri, segna l'abdicazione della sinistra. Se lo stato delle cose è tale la maggioranza alle camere se la contenderanno Berlusconi e Grillo. La "ditta", come chiamava il Pd Bersani, sembra condannata al declino proprio per mano dell'ex segretario. Non nascondiamo i fatti. Le colpe sono anche di Matteo Renzi che in passato ha testardamente rifiutato il confronto con le minoranze in passato. Rimane il fatto che mentre l'attuale segretario del PD quand'era minoranza non ha ostacolato Bersani nel suo disegno politico, oggi Pierluigi fa di tutto per distruggere l'attuale panorama della sinistra italiana in cui permane una seppur sbiadita egemonia renziana, per costruire un domani "Renzifree", un giochetto che potrebbe portare a palazzo Chigi Di Maio o, scenario da brividi, Salvini e Berlusconi. A proposito ieri il segretario della Lega Nord ha dichiarato: Berlusconi dovrebbe tornare in parlamento, è giusto, mentre lo "ius soli" non dovrebbe essere approvato. Come dire noi della lega stiamo con gli evasori fiscali (Berlusconi) e contro i ragazzi nati e che studiano in italia pur figli di cittadini stranieri. La sinistra dovrebbe fare la scelta inversa, non pensare a litigare.Bisogna che si dimostri agli elettori che un'alternativa al degrado culturale che considera la politica solo come strumento per coprire reati penali di natura finanziaria o meno è possibile. Ma con una sinistra a pezzi questo auspicio è solo una chimera.
testo di Giovanni Falagario

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