SCRITTI DAL CARCERE
Leopoldo Lopez è un intellettuale Venezuelano. Da tempo denuncia con forza i soprusi della dittatura di Maduro. Ricordiamo che in Venezuela di fatto non ci sono più diritti democratici. Il regime politico è di fatto una dittatura di sinistra, con riferimenti al comunismo e al leninismo. Il presidente Maduro è un despota che ha accentrato a sé tutti i poteri, facendo diventare la Repubblica Venezuelana uno stato in cui c'è un regime autocratico. Nel 2014 Lopez ha denunciato questo stato di cose. A causa del suo impegno politico e sociale è stato condannato a quattordici anni di carcere. La giustizia del suo paese l'ha reputato colpevole di "istigazione a delinquere", considerandolo responsabile di aver incitato a manifestare la popolazione civile contro il governo e conseguentemente di aver fomentato gli scontri far polizia e manifestanti. Ovviamente Lopez non è colpevole di nulla. Ha solo svolto il suo ruolo di intellettuale, che denuncia il malgoverno e i soprusi. Ha denunciato le storture prodotte da Chavez, il predecessore di Maduro, perpetuate dall'attuale capo del governo. La popolazione civile venezuelana, stanca della dittatura e di una crisi economica che sta mettendo in ginocchio il paese, ha semplicemente espresso liberamente il suo pensiero scendendo in piazza. Gli atti di violenza, come dimostrano i resoconti delle testimonianze portate da fonti imparziali, sono stati compiuti dalla polizia e dall'esercito pro Maduro. Oggi viene pubblicato anche in italia un libro di Lopez intitolato "Chi si stanca perde". La casa editrice è la Marsilio. Questo testo è stato scritto in carcere. I fogli in cui l'autore componeva il suo pensiero sono stati portati fuori dal luogo di reclusione clandestinamente. I familiari dell'intellettuale, profittando dei pochi colloqui che la polizia permetteva, nascondevano nei propri abiti i preziosi fogli. Sono racchiuse analisi lucide sullo stato delle cose in Venezuela. Lopez, convinto cattolico, esprime la propria convinzione che l'unico strumento per uscire dalla crisi e dallo sfacelo sociale è intraprendere la via della riscoperta della libertà e dei valori democratici.A causa della folle politica di Maduro il Venezuela sta vivendo una carestia senza precedenti. Le medicine sono introvabili. Perfino il cibo ormai scarseggia. L'economia ormai è gestita dai narcotrafficanti che stanno facendo lauti guadagni grazie a uno stato che, pur rimanendo a loro nemico, almeno non è corrotto, non riesce a tenergli testa. Lopez indica la strada per uscire dallo stallo. Propone un immediato ritorno alle urne. Chiede un governo di unità nazionale che metta al centro i problemi sociali del paese. Chiede che sia al più presto garantita la libertà di pensiero e di parola. Dal carcere un messaggio di speranza, che la comunità intellettuale internazionale sta appoggiando con viva determinazione. Il Venezuela può intraprendere una pacifica strada verso la democrazia, è quello che si augura Lopez e che ci auguriamo tutti.
testo di Giovanni Falagario
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