lunedì 20 novembre 2017

NON LASCIARMI



VIVERE PER UNO SCOPO
Chi sono i ragazzi che vivono nel collegio di Hailsham. E' questa la domanda su cui si regge tutto il romanzo "Non lasciarmi" scritto da Kazuo Ishiguro, premio Nobel per la letteratura 2017. Non hanno genitori, ma non sono orfani. Vivono insieme accuditi da gruppi di "tutori". Studiano, fanno attività fisica, sono curati e c'è chi si preoccupa della loro salute. La loro vita è segnata da domande che sembra non abbiano risposte. Perché non possono uscire dal collegio? Perché nessuno li viene a trovare? Perché hanno contatti con l'esterno rigidamente gestiti dai dirigenti del collage? Le risposte a queste domande sono avvolte nel mistero. Nel gruppo ci sono tanti che azzardano deduzioni fantasiose, paventano complotti e loschi intrighi. La loro vita è voluta e programmata da un'autorità superiore nascosta. Sanno di non poter avere figli, di non essere destinati ad avere una famiglia, i loro tutori lo hanno anticipato. Il loro scopo di vita è essere "donatori". Non sono nati, sono stati clonati. Vivono per poter donare una parte del loro corpo a colui o colei che non può definirsi loro "padre" o loro "madre", ma semplicemente colui dal quale sono stati generati, quasi come una talea tagliata da un albero. "Non lasciarmi" è una parabola morale sulla natura umana. La società considera gli esseri umani oggetti da sfruttare, merce da vendere, parti meccaniche da utilizzare come pezzi di ricambio. Il collegio di Halisham è una metafora della società di oggi che considera le persone strumenti e non individui la cui personalità è preziosa. Il racconto di Ishiguro vuole essere una speranza. Vuole indicare una strada per il ricatto umano. Davanti alla reificazione più estrema, davanti all'idea, orrenda, che si può vivere solo per essere "un pezzo di ricambio" per altri, l'amore, l'amicizia, ma anche i sentimenti negativi quale l'odio e il rancore possono essere strumenti per formare la persona umana, per renderla unica ed eccezionale. Ishiguro riprende un tema caro a George Orwell: il rapporto fra società e individuo. Lo stato che annienta il singolo per scopi collettivi. A questo tema l'autore anglo giapponese dà soluzioni originali, fondate sulla fiducia nel genere umano e sulla convinzione che l'amicizia è un valore fondante della vita. Per questo vi invitiamo a leggere "Non lasciarmi" e per farvi sorprendere dall'umanità di Kathy, Tommy e Ruth nati per essere "pezzi di ricambio" e invece protagonisti di vite eccezionali.
testo di Giovanni Falagario

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