IL MALE!
Totò Reina era il male. Una persona che uccide quale suo primo atto da uomo non può che essere considerato tale. Non era neanche maggiorenne, nel lontano 1947, quando pone fine alla vita di un altro essere umano per la prima volta. Da allora la sua vita è segnata dalla violenza che compie e che fa compiere agli altri. Omicidi, bambini sgozzati, mamme che sono sottratte alla vita familiare queste: sono le imprese del capo dei capi. Non esita ad uccidere chiunque gli si pari davanti e gli sia ostacolo al raggiungimento del potere e della ricchezza. Sono innumerevoli le sue vittime. Mauro Di Mauro scompare nel 1970, il suo corpo non sarà mai ritrovato, solo perché svolge scrupolosamente il suo lavoro di giornalista. Rocco Chinnici muore nel 1983, perché giudice integerrimo ha messo in piedi uno staff di magistrati che ha come obbiettivo indagare su Cosa Nostra. Boris Giuliano muore perché svolge con onestà e in maniera integerrima il suo lavoro di capo della squadra mobile. Piersanti Mattarella muore perché vuole una "Sicilia con le carte in regola", cioè non sottomessa al potere mafioso. Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, prefetto di Palermo, muore nel 1982 perché vuole che lo stato si adoperi per contrastare il potere mafioso. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino muoiono perché hanno messo alla sbarra la mafia. Hanno ricostruito la sua storia. Hanno messo in luce i suoi innumerevoli crimini. Hanno condannato a migliaia di anni capi e affiliati delle cosche, fra cui lo stesso Totò Riina, latitante. Sono tanti i morti innocenti, bambini soprattutto, che Riina ha ammazzato per operare vendette su i loro padri che secondo la logica mafiosa sarebbero "infami" (se essere infami vuol dire essere contro la mafia e i tipi come Riina, sarebbe giusto considerare quel termine un complimento grandissimo non un offesa, come ben ha sottolineato don Ciotti qualche mese fa). Tutti questi morti innocenti hanno perso la vita per volontà dell'uomo che è morto ieri, 17 novembre 2017, in un ospedale carcerario di Parma. Tutti queste vittime innocenti non devono essere mai dimenticate. Per questo motivo Riina è e rimarrà il male. L'Italia deve liberarsi delle persone spregevoli di tal fatta, per farlo deve sconfiggere non solo la mafia ma la cultura mafiosa. Una cultura che è brama di potere e di denaro. E' degrado etico e morale. Una cultura che mette la vita all'ultimo in una scala di principi da da tutelare. Allora reagiamo. davanti alla morte di quest'uomo che tanto male ha fatto alla Sicilia e all'Italia. chiediamo che torni a primeggiare la legalità e soccomba la mala pianta mafiosa. Nel nostro paese non ci deve essere mai più spazio a connivenze con il male. La società civile, noi persone comune dobbiamo sbarrare la strada alla illegalità. Niente di ciò che è illecito deve essere più tollerato. La connivenza della politica, dell'economia con la mafia deve essere estirpata. La mafia deve essere distrutta, non un domani remoto, ma ora, subito, attraverso lo sforzo collettivo di tutti. Chi inneggia alla mafia, chi parla falsificando la realtà deve essere bandito per sempre dal consesso civile. Penso, ad esempio, al figlio dello stesso Riina che ha avuto l'impudenza di scrivere un libro apologetico sul padre e sulla sua famiglia (in questo caso famiglia mafiosa). Bisogna contestare queste persone, bisogna confutare ogni parola che dicono, ogni virgola che scrivono. Loro sono il male, noi potremmo essere il bene solo se dimostriamo con il pensiero e l'azione che siamo altri da questi, siamo i promotori dei valori di giustizia, equità e legalità. Noi stiamo con Giovanni Falacone, non con Totò Riina.
testo di Giovanni Falagario
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