mercoledì 15 novembre 2017

IL MERCATO DEGLI SCHIAVI



SCHIAVI!
Il servizio mandato in onda dalla CNN, forse la più famosa emittente "all news" nel mondo, è sconcertante. La TV americana ha documentato l'esistenza a Tripoli, capitale della Libia, di un vero e proprio mercato di schiavi. Il cameraman ha registrato una vera e propria asta in cui "gli oggetti" della compravendita erano uomini e donne. Come beni da consumo, persone erano poste al vaglio degli avventori, che facevano la propria offerta. Come se secoli di progresso fossero passati invano. Esattamente come duemila anni fa i mercati romani erano pieni di servi posti alla mostra dei patrizi, oggi avviane la stessa cosa. Donne, ragazze, vendute per il corrispettivo in valuta locale di 300, 400 dollari sono destinate ad essere vittime di stupri e sevizie all'interno delle mura domestiche del loro "padrone". Uomini, ragazzi, sono venduti dai loro aguzzini per 1000 dollari per lavorare nei campi o nei giacimenti petroliferi. Un vero e proprio scandalo che getta ombre sulla società civile libica che doveva far rinascere una nuova società democratica dopo anni di guerra civile e decenni di dittatura da parte di Gheddafi. Invece così non è. Il nuovo ordine statuale, benedetto dall'Onu e appoggiato dall'Unione Europea, permette che avvengano queste barbarie. Gli stessi cinici traghettatori di anime, che nei giorni scorsi hanno imbarcato migliaia di persone su navi e battelli fatiscenti con la vana promessa di portarli sulle rive europee del Mediterraneo e invece li hanno condotti a morte certa, si fanno mercanti di schiavi. Uomini, donne e bambini che hanno compiuto un viaggio di migliaia di chilometri all'interno dell'Africa, giungono in Libia per essere trattati come cose, sono fuggiti da fame e da guerre alla ricerca di un destino dignitoso e invece trovano persone che calpestano la loro dignità, riducendoli in schiavitù. Questo stato di cose è inaccettabile. L'Occidente, l'Italia in particolare, deve reagire. Non si può consegnare uomini e donne a un destino di sottomissione. Bisogna imporre alla Libia che garantisca i più elementari diritti umani a tutti coloro che si trovano nel suo territorio. E' una vergogna che lo stato italiano avvalli l'operato libico. La politica congiunta di Roma e Tripoli ha sacrificato vite umane, per garantire che diminuiscano i flussi migratori che giungono nella penisola italiana. Bisogna che il governo italiano cambi. Bisogna che la smetta di mostrare orgoglioso i numeri che manifestano la diminuzione dei cosiddetti sbarchi, cioè l'arrivo dei profughi sul suolo italiano. Questi che il ministro degli interni, Minniti, chiama "successi", producono dolore e morte in Africa. L'orrore del mercato degli schiavi in Libia, documentato dalla CNN, squarcia il velo che si voleva porre per coprire le ipocrisie italiane.
Testo di Giovanni Falagario

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